Veronica Panarello, la lettera dal carcere: “Ho le mie colpe e voglio pagare, ma non ho ammazzato io Lorys”

Veronica Panarello
Veronica Panarello

ROMA – Veronica Panarello, condannata a trent’anni di reclusione per l’omicidio del piccolo Lorys, torna a parlare con una lettera inviata al giornalista di “Quarto Grado” Simone Toscano. “La mia vita – scrive Veronica Panarello – si è fermata stravolgendosi completamente e ciò che sto vivendo non lo auguro a nessuno”.

“Da madre – continua Veronica Panarello – sono passata a detenuta con l’accusa più orribile che possa esistere […] Ho anche le mie colpe e per queste voglio pagare, ma non ho ucciso io Lorys”.

Poi si è rivolta a Davide Stival: “Non usare nostro figlio per infliggermi più sofferenza di quanta già ne abbia. È da più di un anno che non so più com’è il suo viso perché non ricevo più sue foto o notizie. Io non smetterò mai di scrivergli perché un giorno saprà che non l’ho abbandonato e che l’ho sempre pensato. Pur di avere una foto, un disegno, qualsiasi cosa del mio bimbo sarei disposta a fare di tutto”.

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