Andrea Loris Stival, Veronica Panarello e la lettera di Davide: “Gli inquirenti sono sicuri…”

Veronica Panarello, l'articolo di Giallo
Veronica Panarello, l’articolo di Giallo

ROMA – “Veronica questa è la prima lettera che ti scrivo”: è questo l’incipit della lettera, riportata da Giallo, di Davide Stival, il padre del piccolo Loris, inviata alla moglie Veronica Panarello, accusata e in carcere per l’omicidio del figlio.

“Il mio non è un abbandono – scrive Davide Stival – né voglio farti del male, ciò che voglio è solo ottenere giustizia per Loris, così come dici di volere anche tu. Tantissime cose brutte sono state dette sulla nostra famiglia e sui tuoi comportamenti verso di me e verso i nostri figlie, e il mio avvocato ha precisato che tali cattiverie dette su di te, io non le aveva mai vista con i miei occhi, o sentite”.

“Più volte – racconta Davide Stival – mi hai chiesto di vedere il nostro figlio piccolo, e io ti go promesso che mi sarei impegnato per fartelo incontrare, ma mi è stato sconsigliato da psicologi e esperti. Lui è l’unica ragione di vita che mi è rimasta per andare avanti e non voglio che subisca traumi psicologici”.

“Gli inquirenti – conclude il padre di Loris – sulla base delle indagini svolte, sono sicurissimi del fatto che non abbia accompagnato Loris a scuola. Quello che voglio da te è che ricordi quel 29 novembre, attimo per attimo, e che dica cosa è successo veramente. Solo così il nostro Loris potrà riposare in pace “.

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