RAGUSA – Un panino al salame è al centro della strategia difensiva di Veronica Panarello, la donna accusata dell’omicidio del figlio di 9 anni Andrea Loris Stival. Francesco Villardita, legale difensivo di mamma Veronica, ha utilizzato questo dettaglio per contestare la premeditazione del delitto (che la Procura di Ragusa vuole imputare alla donna). La frase che sarebbe stata pronunciata da Veronica (in una deposizione spontanea agli inquirenti), sarebbe questa:
“Ho chiesto un panino al salame per mio figlio piccolo, lo stesso che prende Loris quando va a scuola e non che è già a scuola”. Secondo Villardita in tal modo “Manca il movente, se ci fosse stata la premeditazione, in assenza di una causa scatenante, occorre chiedersi perché avrebbe agito così, facendo una cosa senza senso”.
Michela Becciu su Urban Post ricorda cita la ricostruzione della vicenda faccia a Mattino 5:
i 3 fattori che avrebbero portato gli inquirenti ad accusare la Panarello di omicidio premeditato. Il primo riguarda l’auto della donna, che Veronica parcheggiò in garage prima che Loris fosse ucciso, fatto che non sarebbe mai avvenuto prima di quella mattina. Il secondo riguarda la presunta perlustrazione presso il canalone del Mulino Vecchio fatta in auto dall’imputata prima che Loris venisse ucciso, ripresa nei video delle telecamere della zona. Terzo, la testimonianza della titolare del supermercato Emmegi di Santa Croce Camerina, che riferì ai carabinieri di avere sentito Veronica dire al figlio più piccolo, che le domandava il perché quella mattina non era stato acquistato il panino per Loris, “Cosa lo compriamo a fare se tuo fratello è già a scuola?”.
Invece Villardita ha aggiunto: “Il fatto di sentirsi soggetto attivo nella vicenda, per l’occultamento del cadavere del figliola fa sentire responsabile perché adesso ne ha avuto la consapevolezza. Loris è possibile che si sia messo le fascette da solo bisogna vedere se è compatibile con la lesione che ha sulla parte superiore del polso. Noi abbiamo una nostra consulenza che abbiamo depositato”.