Via dei tumori a Fratte (Salerno): 30 abitanti, 10 morti

di Ermete Trismegisto
Pubblicato il 11 Febbraio 2016 - 11:24 OLTRE 6 MESI FA
Via dei tumori a Fratte (Salerno): 30 abitanti, 10 morti

Via dei tumori a Fratte (Salerno): 30 abitanti, 10 morti

SALERNO – Via dei tumori a Fratte (Salerno): 30 abitanti, 10 morti. Una strada piccola e stretta, con un nome innocuo e persino positivo, via della Partecipazione. Una stradina piccola che sembra in aperta campagna e che invece si trova a due passi da Fratte, il quartiere forse più popoloso dell’intera città di Salerno. Quella strada, forse con una punta di allarmismo eccessivo, si è guadagnata sul quotidiano locale “La città di Salerno” il triste soprannome di “via dei tumori”.

Un soprannome certamente allarmante, forse leggermente esagerato. Eppure i numeri dicono che qualcosa di anomalo, nella piccola via della partecipazione c’è: su una trentina di residenti, scrive La Città di Salerno, ben 13 nel corso degli anni si sono ammalati di varie forme tumorali. E c’è di peggio: su 13 soltanto in tre si sono salvati. Ma perché allora non intervenire facendo trasferire i residenti. Così scrive La Città di Salerno:

Appena entrati in via della Partecipazione, a pochi passi dalle Fonderie Pisano, un dato inquietante: dei 30 residenti – 10 famiglie che vivono nelle villette a più piani dalla quali si vede buona parte della valle sottostante – ben 13 si sono ammalati di leucemie, sarcomi o altre forme tumorali rare o legate all’inquinamento atmosferico.

Patologie spesso inspiegabili, date le età non propriamente avanzate delle persone colpite. L’altro dato è che di queste 13, in poco meno di vent’anni, solo tre si sono salvate.

Il dato è confermato da un’altra testata locale, L’occhio di Salerno

Patologie, in molti casi inspiegabili vista l’età non proprio avanzata delle vittime. Ed a nulla sono servite le proteste dei residenti, come ci ricorda Martina Marraffa, neuropsicologa di 29 anni: «Le istituzioni? Minacciare di incatenarmi non è servito a nulla. So bene che è solo questione di tempo, se le cose non cambiano anche io mi ammalerò prima o poi. Ogni qual volta tossiamo, andiamo in panico. Un giorno –continua Martina– ci mandarono una dottoressa dell’ASL, che ebbe il coraggio di dirci “Perché non cambiate casa? Vendete tutto e andate via da qui?” Come se stessimo protestando per una cosa folle».