Viadotto A6 crollato per impatto frana-piloni? Almeno 3 mesi per un nuovo ponte

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Novembre 2019 - 18:17 OLTRE 6 MESI FA
Viadotto A6 crollato, causa impatto frana-piloni. Nuovo ponte tra 3-4 mesi

Il tratto della A6 portato via dalla frana all’altezza del viadotto (Foto ANSA)

GENOVA – La frana che ha distrutto il viadotto sull’autostrada A6 contiene ancora 15mila metri cubi di materiale in bilico. Proprio l’impatto violento della frana, composta da circa 30mila metri cubi di materiale che è scesa a una velocità di 20 metri al secondo, con i piloni per gli esperti dell’Università di Firenze e della Fondazione Cima avrebbe provocato il crollo.

L’Autostrada dei Fiori, società che gestisce il tratto interessato dal crollo, ha comunicato in una nota che ci vorranno circa 3-4 mesi per la realizzazione del nuovo ponte. Giovanni Toti, governatore della Regione Liguria, ha annunciato che saranno installati dei sensori sul viadotto e una volta determinata la sicurezza, si potrà riaprire almeno la carreggiata in direzione sud non interessata dal crollo in senso alternato di marcia.

Frana sui piloni: la probabile causa del crollo

Nicola Casagli dell’Università di Firenze e Luca Ferraris della Fondazione Cima, centri di competenza della Protezione civile nazionale, al termine del sopralluogo aereo sul viadotto crollato hanno spiegato: “La frana che ha distrutto il viadotto sull’A6 2 contiene circa 15 mila metri cubi di materiali che sono ancora in bilico. E’ stata rapidissima e calcolando la velocità con la quantità di massa l’impatto sui piloni è stato devastante”.

Secondo Casagli e Ferraris, è stata la grande quantità di pioggia caduta il mese scorso a provocare lo smottamento di un terreno che è stato agricolo e abbandonato in una zona considerata a rischio da moderato a basso: “La frana ora sembra ferma ma i 15 mila metri cubi di materiale potrebbero scendere in qualsiasi momento ampliando i fianchi dello smottamento”.

La frana che ha falciato il viadotto sull’A6 “è stata messa sotto stretto monitoraggio” con un sofisticato sistema di laser e radar e un sistema di allerta pluviometrico “per cercare di fornire elementi utili per poter riaprire la carreggiata sud” dell’autostrada.

Secondo gli esperti, la probabile causa del crollo del viadotto ‘Madonna del Monte’ sulla A6 potrebbe essere “l’impatto della massa di fango, scesa velocissimamente da un’altezza considerevole e lungo un bacino stretto, sui piloni del viadotto stesso.

Nuovo ponte tra 3-4 mesi

Intanto la società Autostrada dei Fiori ha comunicato i tempi di realizzazione del nuovo ponte sull’A6, “a campata unica in modo tale da scavalcare completamente la zona oggetto della frana” e quindi “svincolarsi da eventuali futuri movimenti del fronte franoso”, sono stimati in 3, massimo 4 mesi “una volta ottenute la disponibilità delle aree e tutte le autorizzazioni previste”.

Sulla base delle informazioni che verranno fornite dalla Protezione civile che ha rilevato la geometria reale della massa franosa e sta valutando il rischio di ulteriori distacchi dal fronte di frana, Autofiori “predisporrà in parallelo le misure protettive della fondazione della pila della seconda carreggiata in modo da poter procedere in sicurezza alla riapertura al traffico”, tenuto conto anche che l’esame dei giunti delle varie campate “non ha evidenziato alcun movimento recente dovuto all’ evento franoso”.

Toti: “Presto sensori per la sicurezza”

Anche Giovanni Toti, governatore della Liguria, ha annunciato che saranno installati dei sensori per la sicurezza: “Dai primi sopralluoghi risulterebbe integro il tratto della A6 in direzione sud, quello non interessato dal crollo del viadotto: appena installati tutti i sensori e verificata la totale sicurezza, l’autostrada potrà riaprire con un senso unico alternato”.

Toti ha annunciato che tra l’altro la riapertura della provinciale di Cadibona che “entro questa sera o al massimo domani superando l’isolamento della Val Bormida. Pur con le difficoltà di un senso unico alternato, la strada sarà percorribile. Stiamo lavorando senza sosta da ieri, dal termine dell’allerta, e si inizierà già oggi a consolidare il fronte di frana su questo versante intriso d’acqua. Si continua a lavorare anche su tutte le strade provinciali e comunali bloccate, così come Anas lavora sulle strade statali. Auspichiamo che entro sera vengano potenziati anche i collegamenti ferroviari della Valbormida”. (Fonte ANSA)