Vibo Valentia, truccavano le aste giudiziarie. Quattro persone in manette

Pubblicato il 13 Maggio 2010 - 08:40 OLTRE 6 MESI FA

Una volante della Polizia

Si appropriavano direttamente dei beni messi all’asta oppure facevano in modo che a vincere le gare fossero prestanome delle persone che avevano subito l’esproprio degli immobili, che ne tornavano così indirettamente in possesso. La Squadra mobile di Vibo Valentia ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti accusati di associazione a delinquere finalizzata a corruzione in atti giudiziari, falso pubblico, turbata libertà degli incanti e peculato. A finire in carcere il titolare dell’istituto per le vendite giudiziarie, Vincenzo Grasso, di 45 anni, e due suoi collaboratori, Domenico Mazzotta, di 57 anni, e Michele Cuccione, di 52. Per la moglie di Grasso, Francesca Gerace, di 42 anni, sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre una quinta persona risulta, al momento, irreperibile.

L’indagine è partita che ha portato agli arresti circa otto mesi fa, dopo la denuncia di un imprenditore che aveva perso la sua abitazione in una causa civile.
L’operazione, denominata “Ultimo incanto”, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, che ha chiesto ed ottenuto dal gip l’emissione delle ordinanze di custodia cautelare. Nell’inchiesta le persone indagate sono in tutto 21 e non sono coinvolti né magistrati né impiegati del tribunale.