Vicenza, parla l'anziano preso a pugni e calci dallo spacciatore Vicenza, parla l'anziano preso a pugni e calci dallo spacciatore

Vicenza, l’anziano preso a pugni e calci dallo spacciatore: “Salvare la ragazza era un obbligo”

Il racconto di Vittorio Cingano, il 73enne preso a pugni e calci in faccia dallo spacciatore di origine ungherese a Vicenza. 

Parla Vittorio Cingano, l’ingegnere di 73 anni aggredito a pugni e calci da un giovane a Vicenza dopo essere intervenuto per sedare una lite di questi con la fidanzata.

“Lo rifarei: se una donna viene picchiata ho l’obbligo morale di difenderla. Stiamo diventando una società egoista, lo so. Ma spero di continuare a fare le scelte giuste, a non fingere di non vedere”.

Intervistato dal Corriere del Veneto, Cingano racconta di avere “qualche botta alla testa, ma per fortuna la Tac è negativa. Purtroppo a furia di calci quell’uomo mi ha spezzato il femore e la riabilitazione sarà un po’ lunga”.

Racconta quindi quel che è successo: le grida, “lui che le metteva le mani addosso”, il rimprovero e “questo non ha aperto bocca, è venuto verso di me e… bum! Mi ha steso con un pugno. Poi sono arrivati i calci e tutto quello che si vede nel video. Per fortuna i poliziotti sono eccezionali e in pochi minuti l’hanno arrestato. Ora spero arrivi una condanna severa, che serva da monito”, aggiunge.

La ragazza difende il fidanzato: “Non ha fatto niente”

Lo spacciatore è stato arrestato dalla Polizia di Vicenza con l’accusa di lesioni aggravate dai futili motivi, dalla crudeltà e dalla minorata difesa. Ma per la fidanzata “non ha fatto niente“. 

Sul fatto che la ragazza abbia difeso il fidanzato, per Cingano è “roba da matti. Anche perché ci sono i testimoni e il video è inequivocabile. Ho letto che sta montando un putiferio intorno a quello che mi è accaduto. Ecco, mi pare tutto un po’ assurdo. Lo ripeto: ciò che ho fatto, difendere qualcuno che si trova in difficoltà, dovrebbe essere la normalità. Anche per i politici”, conclude. (fonte ANSA)

Gestione cookie