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Vicenza. Vino liofilizzato, kit formaggi: frodi da 100 mln

di Emiliano Condò |26 Gennaio 2016 13:24

Vicenza. Vino liofilizzato, kit per formaggi: frodi cibo da 100 ml

VICENZA – Vicenza. Vino liofilizzato, kit formaggi: frodi da 100 mln. Brodaglie liofilizzate spacciate e vendute come vino. E formaggi, spacciati per parmigiano e pecorino, che invece venivano preparati con appositi “kit” senza gli ingredienti di qualità richiesti e senza la corretta stagionatura. E persino insaccati taroccati. Il mercato del falso alimentare in Italia spopola ed è un fenomeno che preoccupa e non poco nel Nord Est, soprattutto a Vicenza.

Roberto Cervellin del Gazzettino riporta a tal proposito una dura denuncia della Coldiretti:

A lanciare l’Sos è il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza Martino Cerantola, sulla base dei dati del Censis e del Ministero dello sviluppo economico: “Al danno economico e occupazionale si aggiunge quello di immagine, con la presenza di imitazioni che non hanno le stesse caratteristiche qualitative dei prodotti originali”. Gli inganni sono aumentati con la diffusione del commercio online, attraverso il quale – secondo le elaborazioni di Coldiretti su dati Istat relativi al 2015 – ha fatto acquisti il 48% dei consumatori, cioè una persona su 2.

Il mercato illegale del falso, nella zona in questione, fattura 100 milioni di euro, di cui 15 dovuti al solo mercato alimentare. A venire taroccato è un po’ di tutto, ma nel mirino dei falsificatori ci sono soprattutto i prodotti di qualità, quelli Dop, quelli più costosi. Ancora il Gazzettino:

Tra gli alimenti più taroccati ci sono quelli tipici della tradizione locale e regionale (32%), i prodotti Dop ed Igp (16%) e i semilavorati (insaccati, sughi, conserve, 12%). Tra le categorie contraffatte, il primato negativo spetta ai formaggi. Seguono le creme spalmabili e i salumi.

Nel mirino di Coldiretti ci sono soprattutto grande distribuzione e discount: “Le botteghe abbassano la serranda per la crisi e il calo dei consumi. A trarne vantaggio sono la grande distribuzione e altre forme di vendita – osserva ancora Cerantola – Questo mette a rischio la sicurezza dei centri urbani. Nelle tavole dei consumatori potrebbero finire alimenti di bassa qualità. Contro lo spopolamento dei centri urbani ci sono i mercati di Campagna amica”.

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