Coronavirus e violenza sulle donne. Oggi le coltellate del fidanzato, ieri la fucilata in testa alla ex, l'altro ieri le martellate... Coronavirus e violenza sulle donne. Oggi le coltellate del fidanzato, ieri la fucilata in testa alla ex, l'altro ieri le martellate...

Coronavirus e violenza domestica. Oggi le coltellate del fidanzato, ieri la fucilata in testa alla ex, l’altro ieri le martellate…

ROMA – Ieri una donna di 47 anni è stata uccisa a Trucuzzano vicino Milano con un fucile a pompa, un colpo mortale alla testa sparato dal suo compagno. Oggi è toccato a una ragazza di 27 anni, vicino Roma: sta lottando in fin di vita in una sala di rianimazione, anche in questo caso aggredita dal compagno che, al termine di una lite le ha piantato diverse coltellate sulla pancia e sulla schiena.

L’altro ieri, sempre a Roma, un’altra donna è stata colpita a martellate nel box di casa dal suo ex ospitato temporaneamente in casa sua: la signora ha riportato ferite gravissime, la furia del suo carnefice si è placata solo quando il manico del martello si è rotto.

Fin troppo facile, e colpevolmente riduttivo, dare la colpa all’isolamento domiciliare imposto dall’emergenza coronavirus. Ma è un fatto che la convivenza forzata abbia fatto da detonatore alla follia omicida. Violenza contro mogli e compagne considerate cosa propria, la crudeltà affettiva di chi non si rassegna alla separazione, il campionario delle giustificazioni è sempre lo stesso. Ampliato dalla tensione di queste settimane.  

L’assassino con il fucile a pompa, una guardiano di caccia di origini siciliane era già stato denunciato dalla ex moglie. Nel 2012, secondo la denuncia, Antonio Vena aveva inseguito la donna in macchina e l’aveva tamponata fino a farla uscire di strada. La coppia si era poi separata e l’uomo aveva intrapreso una nuova relazione. Veniva a trovarla nei week end, violando le restrizioni, da Bressanone dove lavorava anche se era in ferie forzate. Le ha sparato un colpo in testa mentre dormiva.

Quello delle martellate invece aveva pianificato il tutto, si era precostituito un alibi. Quello di Lanuvio viene raccontato come molto turbato dall’improvvisa morte di un parente stretto. Delitti d’impeto e delitti accuratamente pianificati, violenti recidivi e violenti d’occasione, cambia solo il contesto emergenziale che impone il distanziamento sociale all’esterno ma la prossimità coatta, la vicinanza troppo stretta, all’interno delle case. Ma non si evochino i troppo citati raptus, l’abusato luogo comune dell’amore malato: sentimenti e presunte patologie non spiegano né tanto meno giustificano l’omicidio o il tentato omicidio.

Lanuvio: coltellate alla schiena e in pancia alla fidanzata

Tragedia sfiorata nella notte in una villetta a Lanuvio, vicino Roma. Un ragazzo di 22 anni, incensurato, al termine di una lite ha ferito con un coltello da cucina la compagna convivente 27enne ferendola con diversi fendenti. E’ stata sottoposta a un delicato intervento e si trova ora in rianimazione.

Il ragazzo avrebbe colpito la compagna con diverse coltellate all’addome e alla schiena. Il 22enne da alcuni giorni era molto turbato per la perdita di un parente stretto.

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