ROMA – “Contro la violenza siamo rivolta”: questo lo slogan del movimento femminista Non una di meno alla manifestazione di Roma sabato 23 novembre, in occasione della Giornata contro la violenza nei confronti delle donne.
Il corteo colorato con le rappresentanti dei centri antiviolenza, della Casa delle Donne, dei consultori non ha sventolato bandiere di partito. A predominare, il colore rosa: numerose le manifestanti provenienti da ogni parte d’Italia. “Siamo in centomila”, sostengono le organizzatrici del corteo, ma i dati ufficiali parlano di 10mila presenze. Il corteo ha sfilato per le vie del centro della Capitale diretto a piazza San Giovanni.
Alle 16:30 tutte le partecipanti al corteo si sono sedute a terra e sono rimaste così per cinque minuti in silenzio. Il flash mob chiamato “Il grido muto” è stato organizzato per dare solidarietà alle donne cilene che vengono violentate dalla polizia ed in particolare nei confronti di Daniela Carrasco, trovata impiccata lo scorso 20 ottobre. Subito dopo, le manifestanti si sono alzate e hanno urlato: “Pagherete tutto”.
I dati sulla violenza sulle donne
I dati delle violenze hanno ormai raggiunto livelli d’allarme: ogni 72 ore in Italia una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza, solitamente il suo partner. Tre femminicidi su quattro avvengono in casa; il 63% degli stupri è commesso da un partner o ex partner. “La violenza – sottolineano da ‘Non una di Meno’ – non ha passaporto né classe sociale, ma spesso ha le chiavi di casa e si ripete nei tribunali e nelle istituzioni”.
Dati confermati anche dalla polizia: vittime e carnefici sono per lo più italiani, le prime nell’80,2% dei casi, i responsabili nel 74% dei casi. Ed è stato confermato che l’82% delle volte chi fa violenza su una donna, è un volto amico: o il compagno o un conoscente. In aumento il numero dei femminicidi passati dal 37% del 2018 al 49% tra gennaio ed agosto 2019. Il 67% di queste vittime è straniero, e anche qui nel 61% dei casi l’autore è il partner. Per contrastare idealmente questa spirale di violenza, il corteo di Roma è aperto dalle donne e dai centri antiviolenza femministi, il cui lavoro “va riconosciuto, garantito e valorizzato”. (Fonte: Ansa)