Visiere meglio delle mascherine? Pratiche e lavabili in 3D. Ma non aderiscono a naso e bocca

ROMA – Esiste un’alternativa pratica e sicura alle mascherine?

Per esempio a quelle più garibaldine come le “chirurgiche”, ovvero quelle più usate?

Fabrizio Giaconella, studente universitario di Roma e “maker” dell’associazione Visionari, sembra avere la risposta: ha realizzato con una stampante 3D delle visiere che isolano il volto permettendo di vedere e farsi vedere.

La sua efficacia appare intuitiva: una superficie ampia a protezione del volto che scherma le eventuali goccioline di saliva, i droplet, dove si annida il virus pronto a cercare un altro domicilio umano.

Giaconella ha il merito di aver distribuito gratuitamente le visiere prodotte a medici e operatori sanitari.

Come ha fatto anche un altro giovane romano, Andrea Mastracci, che realizza anche lui le visiere nella sua piccola impresa specializzata in stampati 3D che con la crisi ha aguzzato l’ingegno per non restare inattivo.

“Lo schermo protettivo si può smontare e sanificare, quindi non è usa e getta”, dice Mastracci vantandone le qualità apprezzate soprattutto dagli infermieri (“Ricevo tante richieste”).

Inoltre, lo schermo ha una forma allungata che “è adatta ad ogni età e permette di indossare anche occhiali e mascherine”.

Questa è una notazione importante. 

In effetti la normativa relativa ai cosiddetti DPI, dispositivi di protezione individuale, non contempla le visiere tra i dispositivi sanitari.

Se non in aggiunta, e non in sostituzione delle mascherine: il fatto è che non aderiscono alle vie aree che devono proteggere.

Per questo sono comprese nella categoria 1 che riguarda un uso esclusivamente specifico (per esempio le maschere dei saldatori che devono resistere a forti emanazioni di luce e calore).

Non rientrano quindi nei dispositivi sanitari: in aggiunta alle mascherine meglio, in mancanza di mascherine meglio che niente… (fonte Corriere della Sera, RomaToday, L’Inchiesta, Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)

 

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