Vittorio Casamonica, funerali nella chiesa negata a Welby

Vittorio Casamonica, funerali nella chiesa negata a Welby
I funerali di Vittorio Casamonica

ROMA – Vittorio Casamonica sì, Piergiorgio Welby no. Funerali in chiesa per il capo clan che ha fatto il bello e il cattivo tempo in gran parte della capitale. Funerali nella chiesa negata a Piergiorgio Welby, colpevole di aver chiesto l’eutanasia.

Casamonica, 65 anni, più volte arrestato per droga, usura, estorsione e sequestri, ha avuto le proprie esequie in pompa magna nella chiesa di don Bosco, nella periferia a est di Roma: feretro sulla Rolls Royce, petali di rosa lanciati da un elicottero, musica del Padrino suonata da una banda. Una celebrazione sfacciata che ha portato, ma solo in un secondo momento, il vicariato a dirsi “imbarazzato”.

In quella stessa chiesa nel 2006 Mina Welby, moglie di Piergiorgio e cattolica praticante, aveva chiesto che venissero celebrati i funerali del proprio marito. Ma quella volta il vicariato disse no.

Lo stesso vicariato tre anni dopo ha permesso i funerali religiosi ad un altro suicida, e questa volta nel senso letterale del termine: Pierino Vanacore, il portiere dello stabile di Via Poma a lungo sospettato (prima di essere prosciolto) di aver ucciso nel 1990 uccise Simonetta Cesaroni.

Vanacore sì, Casamonica sì, Welby no. Imperscrutabili a volte appaiono più che le vie del Signore le scelte di certi prelati.

 

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