Missoni, sacca aperta e vuotata. Familiari degli scomparsi: “Caso non chiuso”

MILANO – Le sacche di Vittorio Missoni, ritrovate nei giorni scorsi sull’isola di Bonaire, erano vuote e con le cerniere aperte. A spiegarlo sono gli stessi familiari di Missoni e degli altri tre passeggeri che viaggiavano sull’Islander YV2615 scomparso a Los Roques, in Venzuela. “Il caso non è chiuso”, ribadiscono i familiari degli scomparsi.

I familiari di Missoni e degli altri passeggero hanno spiegato: “L’11 febbraioè stato ritrovato un borsone appartenente a Vittorio Missoni e che riportava il suo nome. Lo stesso bagaglio aveva un’etichetta supplementare con il nome di Maurizia Castiglioni. Contemporaneamente, poco distante, e’ stata rinvenuta una borsa piu’ piccola, sempre di Vittorio Missoni, che all’origine era contenuta nel borsone piu’ grande. Ambedue le sacche erano vuote e molto rovinate all’interno, e con le numerose cerniere completamente aperte”.

I familiari spiegano cosi’ che la notizia relativa ”ad un ulteriore ritrovamento, riportata oggi da alcuni tra i maggiori quotidiani e telegiornali nazionali, risulta essere inesatta”.

”Il caso – aggiungono – non e’ chiuso: questo ritrovamento e quello del 4 febbraio scorso a Curacao sono attualmente al vaglio della magistratura italiana e di quella venezuelana che continuano ad indagare sulla sparizione dell’Islander e dei suoi passeggeri”.

”Nel ringraziare tutti gli organi di informazione per la costante attenzione che stanno dedicando al caso – concludono -, preghiamo che venga osservata la massima cautela nella diffusione di notizie che non siano piu’ che verificate, nel rispetto della difficile situazione di grande incertezza che stiamo vivendo”.

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