Vittorio Sgarbi: “Coronavirus? Non avevo titolo a parlarne. Dunque… mea culpa”

ROMA – Vittorio Sgarbi fa mea culpa sul coronavirus:

“Dovremmo essere tutti responsabili. Io non ero sufficientemente preparato ad affrontare un tema come questo, che mi sembrava più piccolo di quanto non sia nelle proporzioni”.

Dopo un mese di polemiche e battibecchi in radio e tv, Vittorio Sgarbi, intervistato dalla Zanzara, ammette: “Non avevo titolo a parlare, posso solo fare valutazioni sui dati. E dico che nel mondo potrebbero esserci il settanta per cento di contagiati”.

“Dunque – continua ancora Vittorio Sgarbi – le considerazioni polemiche che io ho fatto sono in realtà difficili da sostenere oggi perché siamo in guerra contro un mostro sconosciuto. Non abbiamo delle armi per affrontarlo. E’ come l’urlo di Munch e non si capisce perché, non è che gli sparano. Non si sa cosa ha. Non sapere è molto più pesante che sapere. Dunque mea culpa, mea grandissima culpa. Ma sono stato depistato da persone che consideravo rassicuranti e capaci”.

Coronavirus, tutti i numeri.

E’ ancora impossibile dire quanto durerà, ma i segnali continuano a essere positivi e mostrano un rallentamento della curva di crescita, anche se i numeri dei casi continuano a salire. Sono complessivamente 57.521 i malati di coronavirus in Italia, 3.491 in più contro i 3.612 in più di martedì, e i contagiati, comprese vittime e guariti salgono a 74.386. Mostra un rallentamento anche la crescita dei decessi: 683 in più rispetto a ieri contro i 743 in più di martedì, con un totale di 7.503. Due le incognite che potrebbero condizionare la durata dell’epidemia in Italia: una è il rispetto delle misure di contenimento e poi resta da capire se l’arrivo del caldo potrà incidere sulla circolazione del virus.

Fonte: La Zanzara.

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