Viviana e Gioele, mistero in autostrada Viviana e Gioele, mistero in autostrada

Viviana e Gioele, il mistero della scomparsa in autostrada. Mamma in fuga col figlio? Ha lasciato l’auto di proposito

Ha lasciato volontariamente l’auto sul ciglio dell’autostrada dopo il piccolo incidente con un furgoncino di operai, da sola, il bimbo in braccio.

E’ l’ultimo fotogramma ragionevolmente credibile, la prima delle tracce utili a ricostruire il mistero della scomparsa di Viviana e Gioele, mamma e figlio svaniti nel nulla dopo l’avvistamento sul tratto autostradale tra Messina e Palermo.

Viviana e Gioele, ultimo fotogramma quando lasciano l’auto

Dopo l’incidente gli operai hanno pensato immediatamente a deviare il traffico, l’hanno solo vista scendere dall’auto. Qualcuno invece l’ha vista superare la piazzola dell’autostrada, scavalcare una recinzione, proseguire in direzione di una stazione di servizio là sotto.

E sparire nelle campagne circostanti.

La testimonianza degli operai che l’hanno vista allontanarsi dal luogo del sinistro, niente di che, un tamponamento lieve, nemmeno uno screzio, suggerisce una fuga.

Un piccolo stato depressivo, assumeva farmaci

Forse era turbata, forse anche il lockdown ha finito per aggravare un certo disagio. Il marito ha accennato a uno stato depressivo, peraltro dissimulato da un comportamento normalissimo.

Aveva cominciato ad assumere dei farmaci, voleva tornare a Torino dov’era nata 43 anni fa e dove vivono i genitori.

L’ultimo a vederla a casa è stato proprio il marito, Giuseppe Mondello, musicista e deejay conosciuto e molto seguito dagli appassionati dell’hardstyle.

A lui Viviana Parisi, anche lei promettente deejay, ha detto ieri mattina che sarebbe andata in un centro commerciale di Milazzo. Doveva comprare un paio di scarpe al figlio Gioele di 4 anni.

Una ventina di chilometri, ci vogliono. Viviana ne ha percorsi un centinaio, potrebbe aver perso la cognizione del tempo e dello spazio in quel frangente, fino all’impatto con il furgone e il guardrail.

Da allora di madre e figlio non si sa più nulla mentre l’ansia è accresciuta dal tempo trascorso in una ricerca massiccia ma vana tra sentieri e dirupi dell’area dei Nebrodi in provincia di Messina.

Il giallo di questa torrida estate siciliana prende il via alle 11,30 di lunedì 3 agosto quando una pattuglia della polizia stradale scorge un’Opel Corsa accostata a un guardrail su un viadotto dell’autostrada A20 Messina-Palermo.

In prossimità della galleria Pizzo Turda nella zona di Caronia Marittima. L’auto ha i segni di un lieve impatto, forse ha strisciato contro il guardrail, ma è perfettamente a posto.

Sul sedile posteriore i poliziotti trovano una borsa con i documenti, i soldi, il cellulare di Viviana. Ma non ci sono tracce né di lei né del bambino.

“Vado a Milazzo a comprare le scarpe per Gioele”

È il primo mistero di un caso che di stranezze ne presenta tante. Una ruota attorno alla domanda: che ci faceva la deejay  in quel posto?

Con il marito e il figlio al quale è attaccatissima, come rivelano anche i suoi lunghi post su Facebook, vive a Venetico, un piccolo paese vicino a Messina.

Per andare a Milazzo avrebbe dovuto percorrere una trentina di chilometri. Invece ne ha fatti 104. Perché? Il marito e i parenti non sanno spiegarselo.

Dicono solo che lunedì mattina ha avuto comportamenti normali, tanto normali che prima di uscire di casa ha preparato il sugo per il pranzo. In preda ad astratti furori, questo pensano gli investigatori.

Viviana potrebbe avere perso ogni lucidità e avrebbe imboccato l’autostrada per una vaga destinazione. Poi l’incidente, quindi l’allontanamento volontario.

Punto cruciale dell’inchiesta (intanto la cercano con droni, unità cinofile, il perimetro è abbastanza circoscritto) è illuminare il quadro psicologico di Viviana.

La sindrome depressiva non era stata compensata evidentemente dalla sua attività artistica che era stata certo frenata ma non le aveva impedito di preparare con il marito un nuovo album, “Next level”, sul quale aveva puntato molto.

Madre e deejay, i pensieri di Viviana su facebook

Proprio la musica hard aveva fatto incontrare Viviana e Daniele nel 2003 in uno dei tanti itinerari musicali che nel loro caso arrivava fino in Olanda.

Poi il matrimonio e quattro anni fa la nascita di Gioele vissuta e descritta da Viviana come un radicale “cambio di ormoni”.

“Alla nascita del mio cucciolo – scrive – il suo mondo mi rapì sia con il cuore che con la mente. Il mio tempo non lasciò spazio ad altri pensieri. Mi travolse”.

Ma anche la musica, per la quale aveva preso il nome d’arte di Express Viviana, era diventata per lei un’altra cosa.

In un post su Facebook la definisce una “matrigna cattiva” e malvagia dalla quale si è sentita rinchiusa in una “bara di cristallo”. (fonte Ansa)

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