Vulcani: attività intensa per Etna e Stromoboli, rischi

ROMA – Giorni di attivita' intensa per i due principali vulcani attivi in Italia: nelle ultime 24 ore si e' verificata la settima esplosione maggiore dello Stromboli da gennaio ad oggi, mentre hanno raggiunto quota tredici dall'inizio dell'anno le fontane di lava dell'Etna.

Lo rileva la Protezione civile, che mette in guardia dal rischio di ''eventi maggiori''.

Sulla base dei dati e dei segnali rilevati dai principali sistemi di monitoraggio e sorveglianza gestiti dai centri competenti (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e Dipartimento di Scienze della Terra dell'Universita' di Firenze) e dalle strutture di presidio territoriale, il Centro funzionale centrale per il rischio vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile ha indicato oggi ''una valutazione di criticita' elevata per la zona sommitale dell'Etna per ricaduta di ceneri e lapilli''. Gia' nei giorni scorsi, si ricorda, un'analoga criticita' era stata segnalata per lo Stromboli, per il persistere di attivita' esplosiva di maggiore intensita', caratterizzata anche da piccole colate laviche in prossimita' dei crateri. La valutazione di criticita' emessa dal Centro funzionale vulcanico, aggiunge il Dipartimento, viene trasmessa alle autorita' locali al fine di consentire loro di mettere in atto le misure cautelative utili. In particolare, prosegue la Protezione civile, ''in considerazione del verificarsi dell'incremento di attivita' nel periodo estivo, e' utile ricordare a quanti avessero in programma attivita' escursionistica sulle pendici dello Stromboli che l'accesso ai sentieri e' soggetto a regolamentazione da parte del sindaco, prima autorita' di protezione civile sul territorio. Tale disciplina varia in funzione dello stato di attivita' del vulcano, laddove ad esempio anche esplosioni di intensita' non particolarmente elevata possono determinare la ricaduta di materiale incandescente di dimensioni considerevoli''. Il Dipartimento evidenzia anche che, ''nonostante lo Stromboli sia costantemente monitorato e la ricerca scientifica in materia sia molto avanzata, ad oggi non e' possibile prevedere il verificarsi di eventi maggiori che possono causare lanci di bombe vulcaniche non soltanto nell'area prossima ai crateri ma anche nelle zone piu' distanti, vicine piuttosto a strutture e abitazioni e potenzialmente rischiosi per le persone''.

Oltre ai due vulcani siciliani in costante attivita', in Italia esistono numerosi altri vulcani che, pur non essendo caratterizzati da attivita' persistente, sono attivi e costantemente studiati e monitorati: Vesuvio, Campi Flegrei, Ischia, Vulcano, Lipari, Salina, Isola Ferdinandea, Pantelleria e Colli Albani, oltre ai vulcani sottomarini del Mar Tirreno e del Canale di Sicilia.

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