Walter Biot aveva foto di 181 documenti nella scheda di memoria che gli hanno sequestrato. Questo almeno scrive l’Ansa e riferiscono anche i principali quotidiani che si sono occupati della vicenda dell’ufficiale italiano arrestato. Arrestato perché accusato di aver venduto documenti militari segreti ai russi. Di questi documenti 9 erano classificati come “riservatissimi” e altri 47 come “Nato Secret“.
Il Corriere della Sera scrive che c’è un video che incastrerebbe Biot.
Intanto i parenti continuano a difendere Biot, dicendo che ha agito per amor di famiglia. E adombrando quello che loro temono: che possa ricevere un congedo con disonore.
Congedo con disonore cosa comporta?
Il congedo con disonore comporta ovviamente la perdita del lavoro da parte di chi viene ritenuto gravemente inadempiente. E, se dovessero essere confermate le accuse, Walter Biot lo rischia concretamente. Non solo la perdita del suo attuale lavoro. Biot non potrebbe più accedere ad alcun incarico in ambito militare. E chi viene congedato con disonore rischia anche penalizzazioni in concorsi pubblici e, più in generale, in altri eventuali incarichi nella pubblica amministazione.
Walter Biot: foto di 181 documenti nella scheda di memoria
Nella scheda di memoria sequestrata dai carabinieri del Ros che hanno colto in flagrante lo scambio tra Biot e l’addetto russo sarebbero state trovate al momento 181 foto di documenti cartacei classificati. Ci sarebbero anche 9 documenti classificati come ‘riservatissimi‘ (la classifica di segretezza ha quattro livelli: ‘riservato’, il più basso, ‘riservatissimo’, ‘segreto’ e ‘segretissimo’, il più elevato) e 47 di tipo ‘Nato Secret‘. Biot ha detto che la sicurezza dello Stato non è a repentaglio.
La famiglia difende Walter Biot
Quello del 56enne capitano di fregata è stato, dunque, un errore “in un momento di grande difficoltà”. Così almeno ha detto il suo avvocato Roberto De Vita. E sulla stessa linea si sono espressi la moglie Claudia Carbonara e il figlio 24enne. “Aveva paura di non riuscire più a fronteggiare le tante spese che abbiamo. L’economia di casa”, ha detto la moglie. Mentre il figlio: “L’unica cosa che credo – ha spiegato – è che se mio padre ha fatto quello che ha fatto è stato per mantenere la famiglia, per mantenere la casa, non per andare contro lo Stato, contro la Patria, perchè lui per 35 anni ha servito la Patria e lo Stato: ha fatto la seconda Guerra del Golfo, è stato in Iraq, in Afghanistan”.
Una cosa così, ha aggiunto, “ci inguaia tutti. Noi stiamo con le toppe al culo, io e mia sorella facciamo lavori part time, mio padre è l’unico che ci può mantenere. Se lo congedano con disonore il rischio è che ci tolgono i bambini minorenni (Biot ha 4 figli, ndr) perchè non possiamo mantenerli”.
Se dovesse essere confermata una delle accuse che gravano sull’ufficiale, spionaggio politico e militare, la pena prevista dall’articolo 257 del Codice penale è non inferiore a 15 anni, mentre può scattare l’ergastolo se “il fatto ha compromesso la preparazione o l’efficienza bellica dello Stato, ovvero le operazioni militari”.