Walter Onichini, condannato per aver sparato al ladro: “Io calpestato dalla giustizia”

Walter-Orichini
Walter Onichini (Foto Ansa)

ROMA – Walter Onichini, il macellaio di Legnaro (Padova) condannato a quattro anni e undici mesi per tentato omicidio di un ladro in casa, parla a La Zanzara, su Radio24: “Calpestato dalla giustizia italiana. Hanno condannato un onesto lavoratore che ha difeso la famiglia, il criminale albanese lo hanno lasciato scappare”, ha detto Onichini, in riferimento all’uomo che, la notte del 22 luglio 2013, si introdusse in casa sua insieme ad altri uomini per compiere un furto.

“I giornalai, attacca Onichini, scrivono tante cose false. Erano in quattro dentro casa, tre albanesi e un marocchino. Uno mai identificato, gli altri tre già pregiudicati, esperti in rapine. Quello ferito stava benissimo, nelle poche udienze in cui era presente in tribunale per chiedere il risarcimento stava benissimo, non aveva nessun difetto. Non ha avuto nessuna conseguenza, abbiamo dei video che saliva le scale correndo. Non servono nemmeno i video perché dopo essere stato ferito è evaso dai domiciliari ed ha compiuto altre rapine in Belgio”.

E’ vero che lo ha lasciato in mezzo alla strada mentre lo portava in ospedale?, gli hanno domandato i conduttori: “Questo signore dopo essersi accorto che era dietro, in macchina, mi chiede di fermarmi perché voleva che lo portassero i suoi amici. Lo stavo portando in ospedale. Mi fermo e lui mi aggredisce, è tutto documentato da una ecografia fatta in ospedale. A quel punto sono tornato indietro perché avevo paura che i miei potessero subire aggressioni dai suoi colleghi rapinatori”.

E’ stato condannato a pagare più di 24mila euro, per ora: “Abbiamo fatto appello, ma i soldi per il risarcimento non li ho. Per difendermi, tra avvocati e perizie, ho dovuto vendere diverse cose. Ho speso tanto, ho venduto una macchina, una vecchia casa da ristrutturare e altre cose. Sono stato rovinato economicamente, psicologicamente e nella mia vita familiare. Questa cosa non doveva accadere. Il signore che ho ferito era stato estradato già sei volte dall’Italia. Se non era qui non rovinava me e la mia famiglia , il mio lavoro e la mia vita. E poi doveva essere arrestato ma nessuno ha firmato l’ordine di carcerazione ed è scappato…e per me invece il calvario continua. Non ho alcuna fiducia nello stato italiano. Da una parte c’è uno che ha sempre lavorato che non ha mai preso una multa, e dall’altra un pluripregiudicato. Io sono stato condannato, l’altro è scappato, ed è libero di fare quello che vuole”.

 

 

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