Caso Welby, ex direttore generale dell’ospedale di Cremona a processo per diffamazione

Pubblicato il 14 Gennaio 2011 - 19:51 OLTRE 6 MESI FA

Piergiorgio Welby

”Mi viene quasi da sorridere. Il medico che staccò la spina ad un uomo vivo, Welby, ora denuncia l’omicidio di un paziente già morto”. E’ questa una delle frasi ritenute dall’accusa diffamatorie che Piergiorgio Spaggiari, ex direttore generale dell’ospedale Maggiore di Cremona, rilasciò in un’intervista contro Mario Riccio, l’anestesista cremonese che nel 2006 a Roma staccò la spina a Piergiorgio Welby. E il gup del Tribunale di Milano ha rinviato a giudizio Spaggiari per diffamazione a mezzo stampa.

Si aprirà l’8 aprile prossimo il processo nel quale Riccio sarà parte civile con l’avvocato Paolo Fornoni del foro di Cremona. Spaggiari, che ha lasciato l’incarico all’ospedale cremonese lo scorso 31 dicembre, è difeso dal professor Piero Giarda. ”Ho sporto querela – ha detto Riccio – perché non si può ridurre a una battuta poco piacevole la vicenda Welby, che ha avuto un rilievo nazionale ed è stata una pietra miliare della giurisprudenza. Il valore giuridico, etico e sociale è già stato valutato in altra sede. Si può criticare la scelta, ma non ridurre la vicenda Welby a quella battuta”.

Per l’accusa Spaggiari rilasciò dichiarazioni ”mendaci” e ”offensive della reputazione” di Riccio in relazione alla morte di un ottantaseienne avvenuta il 4 gennaio del 2006 all’ospedale di Codogno (Lodi), quando Riccio era primario dell’Unità di anestesia e rianimazione e Spaggiari direttore generale dell’ospedale di Lodi, da cui dipendono Codogno e Casalpusterlengo. L’anziano uscì dalla sala operatoria in condizioni disperate ma vivo, come si accerterà in seguito. In Rianimazione, però un infermiere staccò la spina. Quando Riccio, che del reparto era il responsabile, lo venne a sapere, andò su tutte le furie: con un rapporto – noto a Spaggiari – segnalò al direttore sanitario dell’ospedale di Codogno il comportamento dell’infermiere che lui reputògrave sotto il profilo disciplinare. La procura di Lodi aprì una indagine. Spaggiari contestò a Riccio di non aver denunciato la morte del paziente, accusa per la quale Riccio è prosciolto dal gup il 7 febbraio del 2008). L’infermiere ha patteggiato 9 mesi per omicidio colposo.