West Nile, da giugno in Italia 15 casi e quattro morti. Come si trasmette e quali sono i sintomi

In Italia, da inizio giugno al 19 luglio, sono stati segnalati 15 casi confermati di infezione da West Nile Virus nell’uomo. Quattro delle persone colpite sono decedute, di cui due in Veneto, una in Piemonte e una in Emilia-Romagna. Si tratta, “al momento di un numero dei casi leggermente più alto, ma comunque confrontabile, rispetto a quelli registrati negli altri anni non epidemici”.

Dei 15 casi confermati, 9 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (4 in Emilia-Romagna, 3 in Veneto e 2 in Piemonte), 5 casi identificati in donatori di sangue (2 in Lombardia, 3 in Veneto) e 1 caso sintomatico (Veneto). Si segnala che, oltre ai 15 casi confermati, sono ancora in corso di conferma tre casi neuro-invasivi in Veneto (di cui 2 deceduti).

West Nile, i casi confermati in Italia

Il bollettino è curato da Dipartimento di Malattie infettive dell’Iss e Centro studi malattie esotiche dello Zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise in collaborazione con Direzione Generale della Prevenzione e Direzione generale sanità animale del ministero della Salute.

Segnalati poi due nuovi casi dall’Ussl Euganea, una donna di 65 anni, ricoverata in Neurologia all’ospedale di Piove di Sacco, e un uomo di 49 in Neurologia a Schiavonia, entrambi residenti in nella zona di Padova Sud. Un primo caso poi nel Veneziano ma si esclude un cluster.

Durante tutta la stagione epidemica, nel 2018, i casi furono 544 con 42 decessi. In particolare, a metà luglio 2018 di infezioni se ne registravano ancora solo 4 ma erano già diventate 52 a fine luglio. A riportarlo è il nuovo bollettino settimanale della sorveglianza integrata del West Nile e Usutu virus, pubblicato online dall’Istituto Superiore di Sanità.

Come si trasmette il virus

Il West Nile viene trasmesso all’uomo attraverso la punture di zanzare. È quindi consigliabile proteggersi ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente. Usare repellenti e indossare pantaloni e camicie a maniche lunghe, soprattutto all’alba e al tramonto, e zanzariere alle finestre. Cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali e tenere piscinette per i bambini in posizione verticale, quando non sono usate, evitare in genere acqua stagnante.

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta, varia in genere fra 2 e 14 giorni. Circa il 20% dei casi presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Negli anziani e nelle persone debilitate la sintomatologia può essere più seria.

I sintomi più gravi “si presentano in media in meno dell’1% (1 persona su 150), da febbre alta a forti mal di testa, a convulsioni, encefaliti, fino alla paralisi e al coma. (ANSA).

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