Wikileaks, sondaggio: per gli italiani Assange è un moderno Robin Hood

Pubblicato il 3 Dicembre 2010 - 15:36 OLTRE 6 MESI FA

Julian Assange

La maggioranza degli italiani (64%) pensa che il fondatore di Wikileaks Julian Assange sia un benefattore, un Robin Hood del terzo millennio. Soltanto il 36% lo definisce un “delinquentello” dell’era informatica. E’ il risultato di Trendsetting, il sondaggio realizzato da Affaritaliani.it e Swg. La pubblicazione delle notizie non deve avere alcun limite o condizionamento secondo il 65% del campione intervistato.

Deve invece tener conto della ragion di Stato o delle conseguenze che può provocare per il 35% degli intervistati. L’azione dei governi mondiali verso la fuoriuscita delle notizie riservate dovrebbe essere orientata alla incentivazione della trasparenza secondo il 63% degli italiani. Serve una repressione delle pubblicazioni solo per il 27%. I governi non dovrebbero fare nulla secondo il 10% del campione. I contenuti dei dispacci pubblicati da Wikileaks riguardanti il governo italiano sono irrilevanti per il 46% dei cittadini.

Il 31% ritiene che siano sorprendenti e il 23% pensa che siano importanti dal punto di vista degli storici. ”La maggioranza degli italiani ritiene che – è l’analisi di Swg – aldilà della ragion di Stato, sia giusto che le notizie in possesso di Wikileaks siano pubblicate e non considera Assange un delinquente dell’era informatica. Nonostante le dichiarazioni del ministro Frattini, la gran parte concorda quindi sulla necessità di incentivare la trasparenza piuttosto che sulla repressione dell’iniziativa. Se si considera poi che solo il 30% è sorpreso dalle rivelazioni – in quanto metà le valuta irrilevanti e quasi un quarto reperto a beneficio degli storici – sembra evidente che l’impatto sull’opinione pubblica è di dimensioni limitate”. L’indagine – informa un comunicato – è stata condotta da Swg attraverso il sito di Affaritaliani.it su un campione nazionale di 600 soggetti maggiorenni nei giorni 2 e 3 dicembre 2010.