Willy Monteiro, il carabiniere fuori servizio: "Ho capito da subito chi l'aveva pestato" Willy Monteiro, il carabiniere fuori servizio: "Ho capito da subito chi l'aveva pestato"

Willy Monteiro, il carabiniere fuori servizio: “Ho capito da subito chi l’aveva pestato”

“L’ho accarezzato e gli ho detto stai tranquillo”, racconta il carabiniere arrivato a soccorrere Willy Monteiro, steso a terra per i calci e pugni rimediati. 

Willy Monteiro è ormai steso a terra quando arriva il carabiniere fuori servizio: “Quando sono arrivato giù quel ragazzo era già a terra, ferito, ma ancora cosciente – racconta -. Gli ho accarezzato il volto e gli ho detto di stare tranquillo perché i soccorsi sarebbero arrivati presto”.

“Poi ho fatto qualche domanda ai presenti, che mi hanno mostrato una foto degli aggressori, dato modello e targa del Suv. Ho capito da subito chi si trattava, ho chiamato i soccorsi e diramato le informazioni alle pattuglie di zona” ha poi raccontato il comandante.

Gli inquirenti hanno rivelato che il militare è riuscito a gestire tutto da solo, anche perché le altre persone presenti erano come immobilizzate, solo dopo mezz’ora sono riuscite ad allertare i soccorsi e il 112.

Un pestaggio durato 20 minuti

Lampioni disattivati per non farsi vedere e poi 20 minuti di pestaggio, in 4 contro Willy Monteiro. Così è morto il ragazzo di 21 anni. Italiano di origini capoverdiane. Era a Colleferro sabato sera ed è intervenuto quando ha visto un suo amico a compagno di classe alle prese con quelle 4 persone, in difficoltà, stava per partire la rissa. Willy è intervenuto ed è stato pestato per 20 minuti, fino alla morte. 

L’unico a soccorrerlo è stato appunto il carabiniere fuori servizio. “Lo carezzavo, gli dicevo di stare tranquillo”. Solo dopo mezz’ora i vicini hanno avvisato il 112. I picchiatori avevano disattivato i lampioni infatti e nessuno vedeva nulla.

“Willy Monteiro è morto per difendere me, si è messo tra me e loro e l’hanno picchiato in 4”, questo racconta Federico. Il compagno di scuola sui giornali parla dei dettagli di quella notte. 

La storia che racconta a Repubblica e Messaggero è drammatica: “Uno di loro lo ha colpito con un calcio micidiale alla pancia. Willy è rimbalzato a terra, facendosi forza sulle braccia ha provato a rialzarsi, ma quello gli ha subito sferrato anche un pugno sulla testa, atterrandolo”. (Fonte Repubblica).

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