“Incarichi al Copasir in cambio di dossier contro Woodcock”

Henry John Woodcock (Foto Lapresse)

ROMA, 1 NOV – Una consulenza al Copasir, il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, in cambio di finti dossier contro0 il pubblico ministero Henry John Woodcock: sarebbe stato il premio promesso ad un agente dei servizi segreti secondo quanto scrive oggi Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera.

Alcune registrazioni su Nicola Cervone sarebbero state registrate e allegate agli atti dell’inchiesta su una presunta associazione segreta che sarebbe stata guidata da alti magistrati a Potenza.

Cervone, ex agente del Sisde di 54 anni, cancelliere al Tribunale di Melfi, è stato arrestato per calunnia con l’accusa di essere il “terminale” del gruppo che avrebbe fatto capo ai sostituti procuratori Gaetano Bonomi e Modestino Roca:

Nell’inchiesta sarebbero coinvolti anche carabinieri e finanzieri, tutti indagati nel fascicolo affidato al procuratore aggiunto di Catanzaro, Giuseppe Borrelli.

Il pm Woodcock, scrive Sarzanini, sarebbe stato spiato per mesi insieme ad altri colleghi e alla giornalista Federica Sciarelli, conduttrice di Chi l’ha visto?. I dati sui loro tabulati telefonici sarebbero stati spediti, in forma anonima, alla Procura locale e ai giornali: in questo modo si cercava di farli trasferire altrove.

A preparare queste denunce, scrive Sarzanini, sarebbe stato proprio Cervone, con l’aiuto del poliziotto Leonardo Campagna. Proprio Campagna però ha deciso di collaborare con gli inquirenti, consegnando loro le registrazioni delle conversazioni con Cervone.

Agli atti dell’inchiesta è allegata una cassetta audio con un colloquio tra i due del 30 gennaio 2010: in questa registrazione Campagna sarebbe preoccupato perché, individuato come mittente degli anonimi grazie alle telecamere davanti all’ufficio postale, avrebbe paura degli esiti dell’indagine. Nello stesso audio, Cervone cercherebbe di rassicurarlo, rivelando i propri obiettivi futuri: “A breve, molto a breve sono chiamato come consulente al Copasir e vieni pure tu”, ma non fa alcun riferimento al suo referente nell’organismo guidato dal deputato del Pd Massimo D’Alema.

Ma poco dopo Cervone è finito sotto inchiesta, senza poter ottenere nuovi incarichi.

Raccontando però dello scenario generale, Cervone avrebbe detto: “Là c’era tutto un giro di magistrati che s’erano accordati fra loro per poter fare diversi casini e tutta una cosa, ti dovrei, dovremmo sederci e parlarci ore, capito! Era tutto un bordello che avevano fatto tra loro, non è che c’era accanimento ma quello sembrava il paladino senza macchia e non era così”.

Domani il sostituto procuratore Bonomi sarà interrogato in quanto, scrive Sarzanini, “indagato di associazione a delinquere, corruzione in atti giudiziari, calunnia e rivelazione di segreto”. Ai pubblici ministeri dovrà spiegare il contenuto di decine di intercettazioni telefoniche che mostrerebbero la sua volontà di delegittimare i colleghi.

 

 

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