Yara, avvocato Bossetti: “Vendetta familiare”. I genitori: “Ignobile falsità”

Yara, avvocato Bossetti: "Vendetta familiare". I genitori: "Ignobile falsità"
I genitori di Yara, Maura e Fulvio Gambirasio

BERGAMO – Un’ignobile falsità, sono “solo illazioni”, quelle sostenute giovedì sera in televisione da Claudio Salvagni, avvocato difensore di Massimo Giuseppe Bossetti, che è tornato a parlare di un’ipotetica vendetta familiare nei confronti della famiglia Gambirasio. A controbattere sono gli avvocati di Fulvio e Maura Gambirasio, i genitori di Yara, profondamente scossi da quelle affermazioni. “Se ha elementi li porti in tribunale e non in televisione”, fanno notare.

E’ la prima volta che i genitori della piccola Yara intervengono pubblicamente da quando il carpentiere di Mapello è stato arrestato con l’accusa di aver seviziato e ucciso la loro bambina:

Usciamo oggi dall’abituale riserbo – scrivono in una nota i loro avvocati – per dire che è del tutto inaccettabile che uno dei difensori del signor Massimo Bossetti, nel corso dell’ennesima trasmissione televisiva, abbia evocato nuovamente l’ipotesi di una presunta vendetta ritorsiva nei confronti della famiglia Gambirasio

Ipotesi che, secondo l’avvocato Salvagni,  gli inquirenti non avrebbero “mai preso in considerazione seriamente”.

“Siamo da sempre convinti – aggiungono gli avvocati dei Gambirasio – che i processi debbano essere celebrati nelle aule dei Tribunali e non nei salotti televisivi. Per questa ragione ci guardiamo bene dal partecipare ai dibattiti televisivi sul tragico caso di Yara. La famiglia ha già sofferto abbastanza”.

Dal canto suo l’avvocato Salvagni si è difeso:

“Ho risposto a una provocazione. Su domanda, ho chiarito che nell’indagine esistono alcune zone d’ombra e che al momento non posso escludere che ci siano altre piste, compresa quella della vendetta contro la famiglia”.

Il legale di Bossetti ha poi ricordato che

“Abbiamo il massimo rispetto e la massima sensibilità nei confronti dei Gambirasio e c’è un’altra famiglia distrutta da questa vicenda.

E rilancia:

“Quando arriveremo alla chiusura delle indagini, allora potrò ritenere se davvero è infondato il movente della vendetta. Fino a quel momento, non posso escludere nulla”.

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