ROMA – “Il dna trovato sui vestiti di Yara Gambirasio appartiene a Massimo Giuseppe Bossetti. C’è piena compatibilità con l’indagato” dice, intervistato da Chi l’ha visto, Giorgio Portera, consulente della famiglia Gambirasio.
“C’è una forte probabilità che il dna sia sangue” dice ancora Portera.
Negli scorsi giorni gli avvocati di Bossetti avevano resa pubblica una parte della relazione dei Ris che non definiva buona la traccia di dna trovata sul corpo della ragazzina. Per i periti e l’accusa però non ci sono dubbi: “Il dna è di Bossetti”.
Lo ha detto negli scorsi giorni anche Giuseppe Novelli, genetista e rettore dell’Università romana di Tor Vergata, al programma radiofonico “Effetto Giorno” su Radio 24. Per Novelli, il cui team ha partecipato alle analisi, “il test è accurato e certo: lo dimostra il fatto che dal Dna si è arrivati a identificare una persona di cui non si sapeva assolutamente nulla”. “Il dubbio è sulla natura biologica del campione trovato – prosegue Novelli – bisogna stabilire se sia sangue, sperma o urine. Ma l’identità è certa”.
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