Yara Gambirasio, gli ultimi sms prima di morire

Yara Gambirasio, gli ultimi sms prima di morire
Yara Gambirasio

BERGAMO – Gli ultimi sms (tre) che Yara Gambirasio mandò la sera della sua scomparsa. Sms che permettono di ricostruire gli spostamenti della piccola ginnasta almeno fino alle 19:11. Quando la madre, trovando il cellulare spento, si allarma e capisce subito che le è successo qualcosa di grave. Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip Ezia Maccora scandisce orari e tragitto: “I tabulati del cellulare in uso alla ragazza evidenziano che l’apparecchio è stato utilizzato fino alle ore 18.49 di quella sera, quando l’utenza ha ricevuto un sms. In particolare risulta che Yara Gambirasio scambia tre sms (alle ore 18.25.01 riceve, alle ore 18.44.14 risponde e alle ore 18.49.49 riceve nuovamente) con l’utenza in uso all’amica Martina”.

Quando Yara e Martina si scambiano il secondo e il terzo sms, gli investigatori ritengono che la ragazzina sia già stata avvicinata dall’uomo che la ucciderà. Eppure, come dichiara la compagna di squadra, “quando Yara ha risposto al mio sms era tranquilla“.

Claudia Guasco per Il Messaggero riporta:

Martina scrive il primo messaggio quando l’amica è ancora in palestra, dato che viene vista dal padre di una ginnasta qualche minuto dopo le 18,30: «A che ora ci vediamo giù alla gara domenica?», chiede. Alle 18,44 arriva la risposta di Yara: «Dobbiamo essere lì per le 8». Cinque minuti dopo, alle 18,49, Martina la saluta: «Ok grazie ciao». Il fatto che il messaggio di Yara arrivi 20 minuti dopo non insospettisce l’amica, che spiega ai carabinieri: «In palestra quando ci togliamo il giubbotto lasciamo in tasca il cellulare. Quindi l’avrà visto dopo e mi ha subito risposto». Ma in quel momento l’aggressore era già con lei. Mamma Maura chiama la figlia alle 19,11 e il telefono è spento. Passano dieci minuti e il papà le manda un sms: «Dobbiamo preoccuparci?». Quel messaggio non arriverà mai e probabilmente Yara è già stata aggredita.

Il corpo verrà ritrovato a dieci chilometri di distanza dalla palestra, stando ai rilievi scientifici Yara è stata gettata direttamente dalla macchina sul terreno di Chignolo. «Le indagini naturalistiche convergono nel concludere che il corpo di Yara Gambirasio in via di elevata probabilità sia rimasto nel campo di Chignolo d’Isola dal momento della sua morte, avvenuta poche ore dopo la sua scomparsa, fino al momento del suo rinvenimento», cristallizza l’ordinanza. Bossetti, il presunto assassino, avrebbe dunque puntato dritto verso un posto che conosceva e che ha ritenuto adatto per liberarsi della giovane ginnasta. Proprio a Chignolo infatti c’è la ditta dove l’uomo andava a rifornirsi di materiale per l’edilizia. Ci andava spesso e si fermava per un caffè, i frequentatori abituali del bar lo ricordano bene. Un motivo in più che fa propendere gli inquirenti per la premeditazione: Bossetti non avrebbe scelto la sua vittima a caso, non avrebbe agito spinto da un raptus incontrollabile, ma si sarebbe avvicinato a lei giorno dopo giorno, come un falco con la sua preda.

 

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