MILANO – Vacilla, almeno secondo la difesa, il principale indizio che regge le accuse contro Massimo Bossetti. “La traccia che tiene in carcere Bossetti, il dna mitocondriale trovato su Yara, non è di Bossetti”: lo ha detto a Quarto Grado, in onda su Rete 4, Claudio Salvagni, l’avvocato del muratore attualmente detenuto con l’accusa di aver ucciso la tredicenne Yara Gambirasio.
Secondo quanto riferito dall’avvocato Salvagni, dalle ultime perizie depositate
“emerge un elemento deflagrante che apre tutto un altro scenario, con risultanze che portano a un dna completamento diverso, un dna mitocondriale che non è quello di Massimo Bossetti”. “E non è – ha aggiunto il legale – un dna nascosto o incomprensibile”.
L’avvocato ha inoltre annunciato che lunedì il pool difensivo deciderà se presentare una nuova istanza di scarcerazione. In base a queste nuove risultanze, ha detto Salvagni, “Bossetti dovrebbe essere subito scarcerato”.
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