Yara Gambirasio, Massimo Bossetti incastrato col trucco dell’etilometro per Dna

Yara Gambirasio, Massimo Bossetti incastrato col trucco dell'etilometro per Dna
Yara Gambirasio

ROMA – Un normale controllo stradale, domenica sera, durante il quale è stato sottoposto al test dell’etilometro: con questo espediente i carabinieri sono riusciti ad estrarre un campione del Dna di Massimo Giuseppe Bossetti, che è risultato “perfettamente coincidente” con quello trovato sui leggins e sugli slip di Yara Gambirasio. 

L’uomo è stato fermato lunedì 16 giugno con l’accusa di essere il presunto killer di Yara, la tredicenne di Brembate di Sopra, provincia di Bergamo, scomparsa il 26 novembre del 2010 e ritrovata cadavere tre mesi dopo. A lui gli inquirenti sono arrivati con un’analisi iniziata partendo dalle tracce di Dna presenti sul cadavere della ragazzina.

Da lì si era arrivati a Giuseppe Guerinoni, autista di Gorno morto nel 1999 a 61 anni. Ma il Dna non corrispondeva a quello dei suoi figli riconosciuti. Quindi era stata formulata l’ipotesi di un figlio illegittimo, avvalorata anche dalla testimonianza di un amico di Guerinoni.

Per gli inquirenti non ci sarebbero dubbi: è suo il Dna ritrovato sul cadavere della minorenne. A quanto si è saputo, la madre del presunto omicida ha anche altri figli maschi, ma il Dna avrebbe trovato corrispondenza solo con quello dell’uomo fermato. 

Nei confronti del muratore, incensurato, originario di Clusone e padre di tre figli, è stato emesso un provvedimento di custodia cautelare, confermato dal gip. Interrogato, Bossetti ha respinto le accuse, si è detto “sereno” e si è poi avvalso della facoltà di non rispondere. 

Le foto del presunto assassino (via Facebook)

Le foto del caso Yara

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