BERGAMO – Le analisi su pc e supporti informatici sequestrati a Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere con l’accusa di essere l’assassino di Yara Gambirasio, mostrerebbero numerosi accessi a siti pedopornografici.
Lo riporta la mattina di oggi 23 agosto La Repubblica: nella sua edizione online, il quotidiano scrive che fino ad un mese prima del suo fermo il muratore di Mapello avrebbe fatto ripetute ricerche online in particolare con la parola “tredicenni”. L’ultimo accesso ai siti pedopornografici, risale infatti al maggio dell’anno scorso.
Una volta accesso il PC, veniva digitata la parola “tredicenni” con a seguito le caratteristiche e dettagli porno. Bossetti si sarebbe connesso a siti pedoporno per ben 5 volte.
Massimo Giuseppe Bossetti è in cella di isolamento in carcere da due mesi e cinque giorni. Secondo gli inquirenti è “ignoto uno”: il suo profilo coincide alla perfezione con quello del presunto assassino della tredicenne di Brembate Sopra.
Secondo il suo avvocato Claudio Salvagni non ci sono stati accessi a siti pedopornografici: “Poiché sono esami ripetibili – ha aggiunto – verificheremo la circostanza con i nostri consulenti. Per ora non posso commentare in quanto sono indiscrezioni imprecise”.
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