BERGAMO – Sulla giacca di Yara Gambirasio ci sarebbero state anche tracce di sangue…tracce di sangue che apparterebbero a Silvia Brena, insegnante di ginnastica della ragazzina di Brembate Sopra trovata morta dopo essere scomparsa di casa il 26 novembre del 2010. Per l’omicidio di Yara l’unico indagato (e a processo) è Massimo Giuseppe Bossetti, carpentiere di Mapello (sempre in provincia di Bergamo). Questo nuovo colpo di scena arriva a pochi giorni di distanza di un altro scoop, quando Luca Telese ha scritto che un carabiniere del Ris avrebbe ammesso che il video del furgone di Bossetti vicino alla palestra di Yara sarebbe stato “taroccato” per essere dato in pasto ai giornalisti.
La notizia è scritta in un articolo di Giangavino Sulas pubblicato su Oggi, che ha dato la notizia in esclusiva. Eccone alcune estratti:
«È positiva al sangue, abbiamo escluso che sia saliva o altro materiale biologico», ha rivelato, incalzato dalle domande dei difensori di Bossetti, il capitano Nicola Staiti, uno degli ufficiali del Ris di Parma che ha firmato la relazione su tutte le attività di indagine scientifica. E non può che essere una traccia lasciata nelle ultime ore di vita di Yara perché ha resistito molto bene a tre mesi di intemperie, pioggia e neve.
«Non era stata dilavata», ha aggiunto il capitano. «Aveva un profilo complesso. L’abbiamo trovata perché sul polsino del giaccone abbiamo notato alcuni aloni scuri. Così abbiamo scoperto che si trattava di una traccia genetica. Era il Dna della Brena». Ma può essere una traccia lasciata per contatto?, ha chiesto l’avvocato Claudio Salvagni. «Lo escluderei», ha risposto l’ufficiale, «È qualcosa di più corposo».
Silvia Brena già era comparsa in aula come testimone e ad almeno dieci domande rispose: «Non ricordo».