ROMA – Ylenia Bonavera: mi ha dato fuoco perché mi ama. Ylenia Bonavera una ragazza di questo mondo, di questo pianeta, di questo tempo. Chi di fronte ai magistrati che processano Alessio Mantineo rivendica l’esser stata fatta torcia umana come prova e gesto di amore. Amore verso di lei da parte appunto di Alessio Mantineo, il fidanzato che le ha dato fuoco.
Sta scritto nella sentenza con cui Alessio Mantineo è stato condannato a 12 anni di reclusione. E meno male che sta scritto perché anche a leggerlo nero su bianco, anche a leggerlo lì in sentenza uno non ci crede, fatica a credere sia vero. Può essere vero che una ragazza di questo tempo, mondo e pianeta combatta contro polizia e magistratura perché l’uomo che le ha dato fuoco la faccia franca? Può essere che abbia davvero detto con orgoglio: “Io non sono una sbirra” e quindi non denuncio chi ha provato a bruciarmi viva? Può essere davvero?
Sì, è vero, è tutto vero. Ripararsi dietro l’incredulità non serve. Così come inutile è provare a interrogarsi su cosa Ylenia intenda per amore. Possesso proprietario? Sottomissione di genere? Peggio ancora provare a immaginare le radici culturali di un masochismo affettivo e buttarla in psicoanalisi e dintorni.
Qui, oggi, in questo mondo c’è una ragazza che copre l’uomo che ha provato a bruciarla viva, lo considera il suo uomo da coprire contro le insidie, insidie che si chiamano poliziotti e giudici e tribunali e fa questo per amore. Amore che sente ricambiato dal suo fidanzato, altrimenti perché avrebbe fatto per lei, con lei, su di lei, di lei una cosa così grossa come darle fuoco?
In un mondo, in una società, in una cronaca, in un teatro quotidiano pubblico dove nessuno mai lo fa, stavolta non c’è che da restare senza parole. Che parole vuoi trovare per e su Ylenia che mi ha dato fuoco perché mi ama? Senza parole fa restare Ylenia e, davvero, per un attimo senza fiato.
