TORINO – Petardi contro la polizia a Torino, fermate tre giovani manifestanti anti G7. Un solo poliziotto ferito, in modo lieve, che si aggiunge a quello ferito durante la protesta avvenuta venerdì mattina. Lo precisa all’ANSA il questore di Torino, Angelo Sanna. “Ieri sera il nostro personale è stato fatto oggetto di un fitto lancio di petardi e di pietre – spiega il questore Sanna – e un nostro uomo è rimasto ferito. Non ci sono stati però scontri, né sono stati lanciati da parte nostra lacrimogeni”.
Il lavoro inaugura alla Reggia di Venaria l’ultimo G7 della Innovation Week Italian e anima la protesta contro il summit. “Il vostro lavoro solo sfruttamento e povertà” è lo slogan dei manifestanti, che a Torino hanno dato vita a cortei e presidi nelle stesse ore in cui i rappresentanti dei sette Paesi più sviluppati al mondo si sono incontrati nella Galleria Grande della residenza sabauda. Qualche manganellata, cinque manifestanti fermati, due poliziotti feriti in serata dal lancio di petardi e fuochi d’artificio e l’università occupata è il bilancio dell’onda anti-G7 che domani promette di raggiungere la stessa Venaria.
“Reset G7” è la parola d’ordine di studenti, precari e disoccupati, ma anche di anarchici, centri sociali e No Tav riuniti già di prima mattina, in centro città, dopo i lanci di uova contro la Cisl e la Fondazione Agnelli e la chiusura simbolica di un supermercato della notte precedente. “Della vostra zona rossa non me ne frega niente”, “Voi nelle regge, noi nelle piazze”, “Torino è la mia città, voi ministri che ci state a fà?” alcuni dei cartelli esposti dai manifestanti, con tanto di slogan contro il ministro Poletti.
I primi scontri già la mattina in corso Vittorio, all’angolo con via Carlo Alberto, con il tentativo di raggiungere piazza Carlina e l’albergo che ospita le delegazioni internazionali. La polizia in assetto antisommossa effettua una carica di alleggerimento e ferma un giovanissimo. Il secondo viene bloccato poco dopo in via Della Rocca. Portati via dalla forze dell’ordine, e accompagnati negli uffici della questura, la posizione di entrambi è ora al vaglio degli inquirenti. Tensioni anche in via Plana, un’altra delle vie che portano al centro storico, quando il corteo devia su piazza Vittorio per poi raggiungere i corridoi di Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell’università occupata e trasformata nella “base delle iniziative di protesta”.
In serata nuovi cortei: quello pacifico dei comitati per il diritto alla casa, in zona Barriera di Milano, e quello principale riformatosi a Palazzo Nuovo. Piazza Carlina, l’hotel dei ‘potenti’, è ancora una volta l’obiettivo dei manifestanti, che bloccano il ponte della Gran Madre tra le proteste degli automobilisti. Uno cerca di superarlo e finisce per colpire alcune persone, senza però conseguenze. In via Montebello alcuni cassonetti dell’immondizia finiscono in mezzo alla strada, uno viene incendiato. In via Po poco prima delle 23, quando sembrava che tutto filasse liscio, l’assalto più violento, i fuochi d’artificio e grossi petardi sparati ad altezza d’uomo contro le forze dell’ordine, che rispondo disperdendo i manifestanti nella centralissima piazza Castello, questa sera affollata anche per la Notte dei Ricercatori. Tre le persone fermate. E domani la protesta promette un’altra “giornata di lotta”, che avrà il proprio clou nel grande corteo “durante il quale speriamo di festeggiare – annuncia l’assemblea Reset G7 – la cacciata dei nuovi nobili dal loro palazzo”.