Le lettere di zio Michele a Sabrina: “Che io sia maledetto, sono un mostro”

Pubblicato il 27 Agosto 2011 - 13:35 OLTRE 6 MESI FA

AVETRANA (TARANTO) – Michele Misseri si scusava nelle lettere che ha scritto alla figlia Sabrina, in carcere per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi. E ribadiva di essere lui il vero colpevole dell’omicidio, lui che era stato prima accusato e incarcerato, e poi scagionato e liberato.

Il contenuto delle lettere era stato segreto sinora, ma è stato rivelato da Maria Corbi su La Stampa: «Cara Sabrina sono io che ti scrivo, papà spero che tu stia bene, certo solo per dire perché lo so che tu non stai bene e neanche la mamma per colpa mia. So che non potrai mai perdonarmi perché io ho rovinato la tua vita. Che io sia per sempre maledetto».

La Corbi poi trascrive ciò che era scritto sulla lettera del 10 agosto «…In quei giorni in cui io ti ho incriminata ero troppo debole… a me mi hanno portato dove hanno voluto loro». E ancora: «Cara Sabrina… pensa io come sto perché prima il peso sulla coscienza era uno, poi sono diventati due…. e io non so per quanto devo resistere perché io non riesco a reggermi in piedi, io la voglio fare finita perché gli inquirenti non mi vogliono credere più… io devo lottare ma se gli innocenti rimangono in carcere e il colpevole fuori io sono un morto che cammina, solo così si farà giustizia per la piccola Sarah».

Per rafforzare il quadro della propria colpevolezza, conclude la Corbi, la firma su quest’ultima lettera: «Ciao dal mostro di tuo papà».