Zio Michele, scrivo a Sabrina ma lei non mi risponde

TARANTO, 8 GEN – ''Ribadiro' la mia colpevolezza. La verita' e' questa. Sono state dette delle bugie, io le ho dette ma per colpa degli altri, ho messo in mezzo mia figlia che non c'entra niente. Io a Sabrina chiedo perdono e non smettero' mai di farlo. Le scrivo le lettere ma non ho risposte e mi fa rabbia''. Cosi' Michele Misseri, a due giorni dall'inizio del processo per l'omicidio della nipote Sarah Scazzi, affida a Tgcom24 il proprio pensiero e l'intenzione di presenziare all'udienza.

''Se sono cambiato e parlo meglio, ringrazio le persone del carcere. Nel carcere – e' detto in una nota di Tgcom24 – ero isolato da tutti e avevo diverse persone che mi facevano da professori''. ''Quando vado ad Avetrana e parlo in italiano – spiega il contadino di Avetrana – mi dicono 'Adesso sei diventato italiano?'. Poi forse e' pure perche' io scrivo molto, scrivo sempre e tutti i giorni. Prima parlavo solo in dialetto. Scrivo quello che faccio, della tristezza, perche' sono solo. Scrivo di tutto. E' come un calendario''.

''Andro' a Taranto, ho fatto gia' la richiesta perche' io non posso uscire da Avetrana. Martedi' – conclude – saro' in aula e spero di rivedere Sabrina e Cosima, anche se non le posso salutare e non posso fare niente. Poi, non so ancora se mi faro' riprendere. Io non ho paura perche' sto dicendo la verita' e affrontero' tutto. La paura ce l'avevo prima, adesso non piu'''.

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