GENOVA – Il depuratore di Chiavari non funziona e così due contribuenti di Zoagli, in provincia di Genova, hanno ottenuto il rimborso della bolletta idrica da parte della Acque Potabili Spa. A stabilire il rimborso il Giudice di Pace di Chiavari, che ha riconosciuto indebito il pagamento dei servizi di depurazione conteggiati nelle bollette dei due contribuenti che non beneficiavano del servizio.
Simone Rosellini sul Secolo XIX scrive che a breve dovrebbero iniziare i lavori per collegare la rete nera di Zoagli al depuratore di Chiavari:
“Agostino Canepa, residente sulle alture cittadine, ha però ottenuto da Acque Potabili Spa un rimborso di 1.968 euro, per sei anni di quota di depurazione indebitamente pagata attraverso le fatture del consumo idrico. A rimborso saldato, la causa è andata avanti, per stabilire, in sentenza, che alla Acque Potabili spetti anche il pagamento della spese legali. Maria Peirano, sempre residente sulle alture di Zoagli, ha invece ottenuto un rimborso dalla società proprietaria dell’acquedotto, pari a circa 900 euro, sebbene, alla fine, in questo caso, il Giudice di Pace abbia sancito la compensazione delle spese legali.
Come già stabilito dalla Corte Costituzionale nel 2008, infatti, la quota richiesta all’utente ha carattere di “corrispettivo”: è legittima se corrisponde a un servizio erogato. Su questo principio, «in entrambi i casi, il primo passaggio è stata la messa in mora della società per chiedere il pagamento del rimborso – spiega l’avvocato chiavarese Cristina Cafferata, che rappresentava i due cittadini – In seconda battuta, in caso di mancato recepimento del rimborso, si procede con il ricorso al Giudice di Pace. Durante il procedimento, prima di arrivare a sentenza, ci sono giunti i rimborsi, quote più alte rispetto a quelle che avevo calcolato io»”.