ZOLA PREDOSA (BOLOGNA) – Hanno sparato contro il padrone di casa e hanno legato le sue figlie: violenta rapina in una villa di Zola Predosa, nel Bolognese. Un imprenditore edile di 58 anni è stato aggredito da quattro banditi armati di tre pistole e un fucile, che lo hanno ferito a un piede con un colpo sparato con una arma ad aria compressa e hanno anche immobilizzato le due figlie, prima di fuggire con denaro, gioielli e armi.
L’assalto è avvenuto in via Giotto, nella frazione di Ponte Ronca. Il padrone di casa era in giardino e stava per salire sulla propria auto per andare al lavoro, quando è stato affrontato da quattro uomini mascherati, entrati dopo avere praticato un foro nella recinzione. Dopo una breve colluttazione con l’imprenditore, che ha tentato di reagire, gli uomini sono entrati in casa, dove c’erano le figlie, di 19 e 22 anni, che sono state legate con fascette da elettricista.
Per dimostrare che facevano sul serio, i banditi hanno esploso un colpo di pistola contro uno specchio e costretto l’uomo ad aprire la cassaforte. Hanno preso tutto il contenuto: denaro, gioielli, orologi Rolex, una pistola Smith & Wesson e un fucile ad aria compressa, armi detenute regolarmente. Prima di andarsene, con la Fiat Punto dell’imprenditore, per intimorirlo e impedirgli di seguirli gli hanno sparato a un piede, utilizzando una pistola ad aria compressa.
L’assalto è durato poco meno di un’ora. I sanitari gli hanno medicato sul posto una lieve escoriazione al piede, mentre i carabinieri, che hanno avviato le indagini, hanno già ritrovato la Punto, nei pressi del campo sportivo di Ponte Ronca.
Dalle prime testimonianze, i rapinatori erano tutti italiani: tre parlavano con accento napoletano e uno sembrava pugliese.
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