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Zona Rossa arriva, corsa a cercare il virus nell’ultimo caffè. Domani contagio più difficile

Zona Rossa arriva, arriva Zona Rossa…quindi in tanti, proprio tanti, a cercare l’ultimo contagio facile.

Corsa a cercare il virus nell’ultimo caffè prima della Zona Rossa, nell’ultima festa in spiaggia, nell’ultimo struscio, colazione, pizza, shopping che sia. Purché tutti insieme.

ZONA ROSSA: ULTIMO CAFFE’ A NAPOLI, ROMA, FIRENZE

L’Italia è sostanzialmente una e una sola in questo sentimento. I bar e le strade di Napoli si sono riempiti subito dopo l’annuncio che sarebbe arrivata Zona Rossa, riempiti come se si trattasse di accaparrarsi generi alimentari e di sopravvivenza in supermercati che vanno a chiudere.

A Roma Zona Rossa non arriva ma le feste in spiaggia ad Ostia e la messa (negazionista?) senza mascherine a tutti provocatoriamente affiancati è come se la chiamassero la Zona Rossa.

A Firenze ressa all’ultimo acquisto e all’ultima passeggiata entrambi in mucchio frettoloso e ansioso, ansioso di consumare quel che sta per essere sottratto al consumo.

L’INTERVALLO DELLA RAGIONE

L’intervallo, l’intervallo temporale tra l’annuncio della misura anti contagio e la sua decorrenza: 24/48 ore che vengono usate da tanti, davvero tanti, per fare in fretta e in massa quello che domani non si potrà fare più. Si declina infatti questa idea, quella del non si può. Non si articola quasi mai l’idea del quel che non si deve fare. E’ un intervallo temporale che rileva e rivela un intervallo della ragione, una interruzione, un ictus nella circolazione del buon senso elementare. Quasi un crampo dell’elementare istinto di sopravvivenza.

PERICOLANTE, PERICOLO CROLLO. ANDIAMO A FARCI L’ULTIMA PASSEGGIATA DENTRO…

Arriva Zona Rossa, da domani bar e ristoranti e passeggiate e negozi no perché lì c’è pericolo. E tanta gente nell’intervallo tra l’annuncio e la decorrenza della Zona Rossa va, anzi corre nei bar e ristoranti e a passeggiare e a comprare. Individuando unico e solo pericolo, quello di dover rinunciare al bancone del bar, ai tavolini del ristorante, allo struscio di massa, al libero shopping, alla libertà di andare dove gli pare e come gli pare.

Eccolo il crampo all’istinto di sopravvivenza: chi legge un cartello con sopra scritto “edificio pericolante-pericolo crollo” si precipita dentro l’edificio per farci l’ultima passeggiata? No, non lo fa. Con la Zona Rossa invece in molti, davvero molti, lo fanno. Reagiscono all’avviso di pericolo correndo a cercarlo. Prima che diminuisca il pericolo, correre a cercarlo quando è ancora pieno. Correre a cercare il virus quando è ancora libero compagno di viaggio dell’ultimo libero caffè.

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