Zika. Sudamerica, informazione è chiave per lotta a virus

La zanzara di zika
La zanzara di zika

URUGUAY, MONTEVIDEO – L’informazione è uno dei fronti chiave nella lotta contro la diffusione del virus Zika: è una delle conclusioni di un vertice latinoamericano tenutosi a Montevideo, che si è chiuso con un piano di azione congiunto di 16 punti.

Nel documento i ministri della sanità dei 14 paesi presenti all’incontro considerano fondamentale sia i meccanismi di comunicazione sull’emergenza, per poter dare un’informazione precisa e rigorosa nella lotta al virus, sia i comportamenti delle popolazioni.

Nel ricordare inoltre l’importanza delle campagne di prevenzione attivate in numerosi paesi della regione, dal Messico all’Argentina, il piano per contrastare sia zika sia le altre due malattie (dengue e chikungunya) provocate dalle zanzare Aedes sottolinea aspetti quali lo sviluppo di studi interdisciplinari sul virus e di protocolli congiunti per la cura delle malattie, oltre allo scambio di dati e informazioni tra le autorità sanitarie dei diversi Paesi.

“Ciò che preoccupa i ministri è la rapidità” con la quale si è diffuso il virus, infezione che ha raggiunto “in meno di un anno 26 nazioni”, ha d’altra parte ricordato la responsabile dell’ Organizzazione panamericana per la sanità, Carissa Etienne, presente anch’essa nell’incontro di Montevideo.

(ANSA) – NEW YORK, 4 FEB – Le Nazioni Unite rimpatrieranno 120 caschi blu in seguito alle accuse di abusi sessuali compiuti nella Repubblica Centrafricana. Lo afferma la missione Onu nel Paese, precisando che i soldati sono di nazionalità congolese. Secondo Human Rights Watch (Hrw), almeno otto donne e ragazze sono state violentate o sfruttate sessualmente dai caschi blu negli ultimi tre mesi del 2015 in Repubblica Centrafricana, l’ultimo di una serie di casi simili avvenuti nel Paese. Due ragazze di 14 e 18 anni hanno raccontato di essere state stuprate nei pressi dell’aeroporto di Bambari, la seconda città più grande dello stato. La missione di pace delle Nazioni Unite ha confermato di aver identificato sette nuove possibili vittime nei casi citati da Hrw.

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