Profughi dalla Libia, l'affare si intorbida. È la Guardia Costiera che... Profughi dalla Libia, l'affare si intorbida. È la Guardia Costiera che...

Profughi dalla Libia, l’affare si intorbida. È la Guardia Costiera che…

Profughi dalla Libia, l'affare si intorbida. È la Guardia Costiera che...
Profughi dalla Libia, l’affare si intorbida. È la Guardia Costiera che…

ROMA – Profughi dalla Libia, l’affare si intorbida. È la Guardia Costiera italiana di intervenire a salvare i profughi sui barconi e a indicare alle navi delle Ong gli interventi da fare nelle acque libiche. Il pasticcio profughi e migranti si fa più torbido dopo l’intervista alla Stampa del capo della Ong Medici senza frontiere, Emilie Dubuisson, responsabile di Medici senza frontiere per i contatti con le prefetture.

“I salvataggi – afferma Dubuisson – li facciamo esclusivamente su indicazione della Guardia costiera italiana. È nostra intenzione rispettare la legge, ma non potremmo mai ospitare a bordo polizia armata”. Emilie Dubuisson aggiunge: “Non abbiamo firmato il Codice di condotta delle Ong, ma il nostro impegno nel salvare vite umane non si ferma. In questo momento le nostre due navi sono a 20 miglia dalla costa libica in attesa che la guardia costiera italiana ci chieda di intervenire in caso di bisogno”.

“Il Regolamento non è una legge e nonostante non siano ancora chiare le misure del ministero dell’Interno contro chi non ha firmato, noi siamo tranquilli perché rispettiamo le leggi internazionali e quelle nazionali. La nostra attività si svolge nel totale rispetto delle regole.

Gestione cookie