Il vescovo negazionista Williamson espulso dall’Argentina

Pubblicato il 20 Febbraio 2009 - 13:01| Aggiornato il 2 Marzo 2009 OLTRE 6 MESI FA

Il vescovo negazionista Richard Williamson è persona non gradita in Argentina e, per questo, deve lasciare il Paese.

La durissima misura è stata decisa dal ministro dell’Interno, Florencio Randazzo.  Nella disposizione, annunciata con un comunicato ufficiale, il ministero intima al vescovo lefevbriano, riabilitato dal Vaticano ma finito nella bufera per le sue tesi negazioniste, di «abbandonare il Paese in maniera perentoria entro dieci giorni» perchè ne è stata «decretata l’espulsione».

Uno degli argomenti addotti per motivare la decisione è che «il vescovo ha nascosto ripetutamente il vero motivo della sua permanenza nel Paese, dal momento che si è dichiarato un impiegato amministrativo dell’associazione civile “La Tradicion”, mentre , in realtà, la sua vera attività era quella di sacerdote e direttore del seminario lefebvriano che la Fraternità di San Pio X ha nella località di Moreno», alle porte di Buenos Aires (il vescovo britannico è stato rimosso il 9 febbraio da questo incarico).

La motivazione appare però come un pretesto “amministrativo” per giustificare le reali convinzioni del governo di Buenos Aires.

La decisione, si scrive nella nota ministeriale, tiene conto anche della «diffusione pubblica che hanno avuto le sue affermazioni antisemite a una tv svedese, nelle quali ha messo in dubbio che il popolo ebraico sia rimasto vittima dell’Olocausto».

Il governo di Buenos Aires sostiene che, «pretendendo di negare una comprovata verità storica, manifestazioni come queste creano danni profondi alla società argentina, alla comunità ebraica e a tutta l’umanità». E per questo decide di «fare ricorso alla facoltà che ha per legge di ordinare al vescovo lefebvriano di lasciare il Paese e sottomettersi all’espulsione».

Qualche giorno fa il rabbino di Buenos Aires Daniel Goldman aveva chiesto alle autorità argentine di dichiarare «persona non grata» il vescovo negazionista.

«Sarebbe importante che le autorità nazionali dichiarassero Williamson persona non grata, poichè questi apologeti dell’odio non possono essere ospitati nei nostri territori», aveva concluso il rabbino più noto dell’Argentina.

Il Vaticano non ha voluto fare nessun commento sulla decisione del governo argentino. «No comment», si è limitato a dire padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede.