A rischio terrorismo 100mila sorgenti di radiazioni

TRIESTE – Nel mondo ci sono 100 mila sorgenti di radiazioni pericolose, usate in vari campi dalla medicina all'agricoltura, che potrebbero 'far gola' ad eventuali terroristi. La cifra è emersa durante la tavola rotonda di chiusura della Scuola sulla sicurezza nucleare, in corso a Trieste al Centro internazionale di fisica teorica (Ictp).

"Oltre a 500 reattori nucleari 'normali' e altri 500 piu' piccoli usati per produrre isotopi medici – spiega Claudio Tuniz, direttore della scuola – ci sono 100 mila sorgenti pericolose, usate per la terapia dei tumori, per sterilizzare e altre decine di usi. A questi si aggiungono un milione di sorgenti di radiazioni piu' deboli che in qualche caso, se usate con scopi malevoli, possono comunque causare gravi danni".

La scuola, nominata anche dal presidente Mario Monti durante il vertice di Seul come esempio del contributo italiano alla sicurezza nucleare, ha ammesso 57 scienziati provenienti da 37 Paesi in via di sviluppo, ed e' svolta in collaborazione con l'Aiea e con docenti internazionali: "Prima dell'11 settembre il tema della sicurezza nucleare legata al terrorismo non era preso in considerazione – continua Tuniz – ora invece tutti i paesi stanno facendo sforzi per mettere in sicurezza il proprio materiale, e l'obiettivo della scuola e' quello di creare una cultura della sicurezza anche nei paesi che si affacciano ora al nucleare".

L'Italia, ha sottolineato l'esperto, si sta adeguando alle norme internazionali: "Ci stiamo pian piano mettendo al passo, anche se dobbiamo ancora ratificare alcuni trattati sui materiali nucleari – spiega Tuniz – un esempio e' quello dei porti, che stanno progressivamente adottando dispositivi per scovare eventuali materiali radioattivi nei container".

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