SHERBURN-IN-ELMET (NORTH YORKSHIRE) – Sarah Louise Catt, 35 anni, ha nascosto per nove mesi (non si sa come) al marito e all’amante di essere incinta (di quest’ultimo) e due giorni prima di partorire ha comprato del misoprostolo (acquistato online in India per poche decine di sterline) per indurre il travaglio e quindi abortire. Il giorno dopo, come se nulla fosse, è andata in Francia e ha trascorso lì le vacanze con il marito. Ora la Leeds Crown Court l’ha condannata a 8 anni di carcere con l’accusa di omicidio. Una condanna che sarebbe stata ancora peggiore, pari a 12 anni di carcere, se la donna non avesse confessato.
Quello che resta da capire è perché la donna, se non voleva rovinare la relazione col marito facendo scoprire l’adulterio e il figlio frutto del tradimento, non abbia abortito entro i primi tre mesi. Inizialmente Sarah aveva dichiarato alla polizia di aver pagato 1.700 sterline per abortire alla Marie Stopes Clinic di Manchester tre giorni prima che scadessero i termini consentiti, ma un controllo sul suo computer ha permesso di scoprire che già dal marzo del 2010, al settimo mese di gravidanza, svolse delle ricerche online su come procurarsi un aborto illegale e il mese successivo ordinò il misoprostolo da un’azienda indiana che glielo avrebbe consegnato il 10 maggio. Il 25 poi si prese un giorno libero a lavoro, rese il misoprostolo e partorì. Lei dice però che il bimbo è nato già morto e che lo ha seppellito, ma non vuole dire dove.
La circostanza ancora più agghiacciante di tutta la storia è che la signora Catt non è nuova a questo tipo di cose. Come ricorda il Daily Mail, nel 1999, quando era al secondo anno di università, Sarah nascose ai genitori di essere incinta e partorì una bambina, che diede poi in adozione, e un anno più tardi, all’inizio della sua relazione con il signor Catt, ebbe un aborto all’incirca entro il limite di legge delle 24 settimane. Mentre la gravidanza successiva è stata tenuta nascosta al compagno fino alla nascita del bambino.