Aereo abbattuto. Senatrice Usa: tra Mosca e Washington tornata la guerra fredda

La senatrice Dianne Feinstein
La senatrice Dianne Feinstein

USA, WASHINGTON – Le relazioni fra Stati Uniti e Russia sono tornate ai livelli della Guerra Fredda. Lo afferma il presidente della Commissione di Intelligence del Senato americano, Dianne Feinsten. D’accordo anche il presidente della Comitato per la Sicurezza della Camera, Michael McCaul, che ha attribuito questa deriva al solo leader del Cremlino: ”Ritengo che Putin sia tornato a una mentalità da Guerra Fredda”, ha detto.

Lo denunciano gli americani senza troppi giri di parole. Sono i separatisti filorussi i principali indiziati per il disastro del boeing malese abbattuto con 298 persone a bordo sui cieli dell’Ucraina orientale da un missile terra-aria. Gli Usa sostengono che il missile è partito da un’area controllata dai filorussi, e sono confortati da intercettazioni telefoniche in cui gli stessi separatisti si attribuiscono la responsabilità dell’accaduto.

La Russia, sotto assedio per il suo sostegno alla causa separatista, mantiene un profilo basso invocando la pace, mentre il Consiglio di sicurezza dell’Onu chiede un’inchiesta internazionale indipendente. Il giorno dopo il disastro aereo sui cieli ucraini – tra le vittime 80 bambini – si stringe il cerchio intorno ai filorussi, che da mesi combattono una guerra civile contro Kiev nell’Ucraina orientale.

L’intelligence americana, in particolare, rileva che il velivolo della Malaysia Airlines è stato certamente abbattuto da un missile terra-aria lanciato dal territorio in mano ai separatisti, e “molto probabilmente” sono stati loro.

Concetto ribadito dal presidente Barack Obama, che poi punta il dito contro la Russia. Pur sollecitando un’indagine internazionale “credibile” e “imparziale” e “senza dare retta alle speculazioni”, Obama rileva come Mosca continui a sostenere i separatisti, fornendo loro armi pesanti e artiglieria antiaerea, e quindi chiede a Putin di “concordare con i filorussi un immediato cessate il fuoco”, anche perchè “la Russia finora non ha fatto nulla per imboccare la strada della pace”. Altrimenti, ammonisce Obama, le sanzioni aumenteranno.

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