MALESIA,KUALA LUMPUR – Dopo due giorni di infruttuose ricerche in un raggio sempre più esteso, la già scarsa speranza di un lieto fine nella scomparsa dell’Airbus 320 della compagnia malese Air Asia volo QZ8501 ha lasciato spazio a un’amara presa di coscienza: l’ipotesi preliminare è che “l’aereo si sia inabissato in fondo al mare”.
Ma mentre si acuisce l’angoscia dei famigliari, sulle possibili cause del terzo incidente a coinvolgere un jet malese in un anno si possono al momento solo fare supposizioni, finora perlopiù incentrate sul maltempo.
Nonostante l’impiego di decine tra navi, barche e aerei di ricognizione in un tratto di mare tra l’isola di Belitung e il Borneo, il primo giorno intero di ricerche non ha portato al ritrovamento di alcun detrito. Due tracce di rottami e carburante, che inizialmente si credeva provenissero dall’Airbus che trasportava 162 persone, si sono rivelate non collegate al jet. Mentre le ricerche aeree sono state interrotte per la notte, quelle nelle acque del Mar di Giava proseguono, anche grazie agli aiuti forniti da Singapore, Malaysia e Australia.
Altri Paesi, tra cui gli Usa e la Cina, hanno offerto la loro assistenza. L’incidente continua a confondere gli esperti. L’aereo Air Asia – partito da Surabaya (Indonesia) con destinazione Singapore – è sparito improvvisamente dai radar senza aver lanciato un segnale di avaria, pochi minuti dopo aver fatto richiesta di salire in quota per evitare delle nuvole minacciose.
La richiesta, ha rivelato il direttore dell’azienda indonesiana che gestisce il traffico aereo, è stata negata perchè nella zona c’erano altri jet. Il QZ8501 ha comunque effettuato una breve deviazione poco prima di scomparire. E nonostante la possibilità di forti fulmini e turbolenze, si crede che solo una rara serie di eventi collegati ed errori umani abbia la potenzialità di far precipitare un aereo.
Al contrario del volo MH370, con ogni probabilità finito nell’immenso e profondo Oceano Indiano, gli analisti prevedono tuttavia un veloce ritrovamento del volo QZ8501, data la scarsa profondità di quel tratto di mare e la densità del traffico aereo e marittimo nella zona. Nel frattempo, per i parenti delle vittime riuniti sono tuttavia ore di ansia che in mancanza di notizie sfocia nella disperazione. La Air Asia sta provvedendo alle sistemazioni dei famigliari riuniti negli aeroporti di partenza e di arrivo, e il propretario Tony Fernandes ha dichiarato che la priorità principale è prendersi cura delle famiglie coinvolte.
“Papà torna, ho ancora bisogno di te. Ridatemi il mio papà, dobbiamo incontrarci”, ha scritto la figlia del pilota indonesiano dell’aereo, una ragazza di 22 anni, identificata col nome di Angela, sul social network Path. La perdita di un velivolo ha però portato lunedi il titolo aziendale a perdere l’8,5% in Borsa, dopo aver toccato un record negativo del 12 per cento.
Nonostante il successo consolidato nell’ultimo decennio, per la compagnia simbolo della nuova mobilità della classe media asiatica il 2014 era già stato un anno difficile, con ricavi assottigliatisi anche sotto la pressione di nuovi concorrenti low cost. Secondo molti analisti, il modo in cui il gioviale Fernandes gestirà questa emergenza contribuirà a plasmare il futuro dell’azienda a breve termine.