ADDIS ABEBA – Le italiane Virginia Chimenti e Maria Pilar Buzzetti, entrambe romane, sono nella lista degli 8 italiani che erano a bordo del volo Ethiopian Airlines diretto a Nairobi e precipitato domenica 10 marzo, poco dopo il decollo. Con loro viaggiava anche la cooperante Rosemary Mumbi.
Virginia e Maria Pilar avevano 30 e 31 anni e lavoravano come funzionarie del Wfp, World Food Programme, dell’Onu. Tra i 157 passeggeri, tutti morti nello schianto, c’erano anche l’assessore e archeologo di fama internazionale, Sebastiano Tusa, il presidente di rete Link Paolo Dieci e i coniugi Spini che insieme a Matteo Ravasio rappresentavano la onlus Africa Tremila.
L’11 marzo a Nairobi è prevista la quarta assemblea Onu sull’ambiente, l’appuntamento per il forum più importante al mondo. Lì erano dirette anche Virginia e Maria Pilar, insieme ai rappresentanti dei 193 Stati membri dell’Onu per discutere su come salvare il pianeta dal cambiamento climatico e dal sovra-sfruttamento delle risorse.
Dopo aver maturato con lo studio un curriculum da 10 e lode, Maria e Virginia avevano scelto di dare il proprio contributo a quegli organismi che si occupano dei Paesi del Terzo Mondo. Entrambe lavoravano per il World Food Programme, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di emergenza, soccorso, ricostruzione e sviluppo soprattutto nei Paesi colpiti dai conflitti. Una passione umanitaria che si evince anche dalle loro foto pubblicate sui social, che le ritraggono spesso in Africa anche come volontarie al fianco della popolazione in diversi luoghi.
Chi era Maria Pilar Buzzetti
Due giovani impegnate nell’ambito della cooperazione solidale e con una carriera ancora breve, ma già di alto livello. Maria, dopo essersi laureata prima all’università di Roma Tre e poi alla Luiss in Relazioni internazionali, scienze politiche e governo con il massimo dei voti, aveva conseguito un master, è stata autrice di diverse pubblicazioni e anche consulente per l’associazione di studio, ricerca e internazionalizzazione in Eurasia e Africa. Poi ha svolto il volontariato con Medici Senza Frontiere e infine ha cominciato la sua avventura nel Wfp.
Chi era Virginia Chimenti
Dopo aver frequentato il liceo scientifico Amedeo Avogadro, nello storico quartiere romano Coppedé, Virginia aveva studiato invece all’università Bocconi di Milano, laureandosi in Economia internazionale e in seguito ha affrontato gli studi orientali ed africani dell’università internazionale di Londra. Tutto questo senza mai abbandonare il suo impegno civile anche come capo scout: e ora la stessa comunità scoutistica romana è in lutto. “Abbiamo perso una guida”, dicono. Prima di entrare nel Wfp nel 2017, Virginia aveva anche partecipato a campagne di volontariato della onlus italiana Twins International, che da oltre dieci anni sviluppa progetti per sostenere bambini orfani e nelle baraccopoli in Kenya. Era proprio questa la destinazione, mai raggiunta, dell’ultimo viaggio delle cooperanti italiane.
Fonte: Ansa