Aereo Malaysia scomparso. “Piloti svenuti, si è inabissato”: l’ultima teoria

Aereo Malaysia scomparso. "Piloti svenuti, si è inabissato"
Aereo Malaysia scomparso, le teorie

KUALA LUMPUR –  Inabissato intatto. Perché aveva il pilota automatico inserito. E a bordo erano tutti svenuti. E’ questa l’ultima teoria sull’aereo Malaysia Airlines scomparso l’8 marzo con 239 persone a bordo.

Teoria che viene dall’Australia dove si è già deciso che l’area delle ricerche sarà spostata ancora più a sud nell’Oceano indiano rispetto alla zona già coperta: lo ha detto il vice primo ministro australiano, Warren Truss, spiegando che la decisione è stata presa in seguito a nuove analisi dei dati raccolti finora.

Secondo Truss, scrivono la Cnn e la Bbc online, è “molto probabile” che l’aereo, per sei ore, è rimasto in volo guidato dal pilota automatico. Quando il carburante è finito, è caduto a vite in mare, e si è inabissato, forse intatto. E’ questa l’ultima teoria sulla sorte del volo.

La teoria è stata presentata dalle autorità australiane, secondo le quali è molto probabile che tutti nell’aereo fossero svenuti e in stato di ipossia, cioè grave carenza di ossigeno. L’ipossia genera in un primo momento confusione e spaesamento. Ma è possibile che i piloti, accortisi di essere sul punto di perdere conoscenza abbiano inserito il pilota automatico.

La teoria non spiega però cosa possa aver causato sia la perdita di ossigeno e lo svenimento collettivo, sia la rotta anomala seguita dall’aereo appena un’ora dopo aver lasciato l’aeroporto di Kuala Lumpur diretto verso Pechino. Invece che continuare verso nord e la Cina, infatti, il 777 aveva fatto un’inversione a U tornando indietro e poi avventurandosi sull’Oceano Indiano, e verso sud e la costa australiana.

Il vicepremier australiano, Warren Truss, ha presentato la nuova teoria, sottolineando che essa si basa sulla lettura dei movimenti dell’aereo compiuto dai satelliti, e che quindi non può spiegare quel che stava succedendo all’interno del 777. Nessuno per ora può dirci se c’era stato un attentato terroristico o un guasto catastrofico che ha fatto deviare il volo dalla sua rotta.

Quel che è invece diventato chiaro, dopo che finalmente i vari Paesi interessati hanno messo a disposizione la lettura dei loro satelliti, è che l’aereo per sei ore ha seguito una rotta precisa, senza distaccarsene di un metro. E questo depone a favore della teoria del pilota automatico. L’assoluto silenzio radio rafforza invece l’ipotesi di un malore dei piloti.

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