BANGKOK – Altre quattro ore di volo dopo essere scomparso dai radar e un’inversione di rotta verso l’Oceano Indiano, tra il Pakistan e l’Arabia. Questa la nuova teoria sull’aereo Malaysia Airlines MH370 scomparso sabato 8 marzo con 239 persone a bordo. Alcuni investigatori americani che hanno avuto accesso ai dati della telemetria inviati dai motori Rolls Royce del velivolo ne sono convinti, spiega il Wall Street Journal.
Se il fatto fosse confermato, significherebbe che il Boeing 777-200 potrebbe aver volato per altri 3.600 chilometri dal punto in cui la task force multinazionale sta cercando i resti dell’aereo, al momento sia nel Golfo di Thailandia sia nello Stretto di Malacca. Considerando la probabile virata verso ovest rilevata dai radar militari malaysiani, i chilometri supplementari potrebbero aver portato l’aereo nel mezzo dell’Oceano Indiano, rendendo ancora più arduo il suo recupero.
Le autorità della Malaysia hanno smentito la notizia riportata dal Wall Street Journal e negato che il Boeing 777 abbia proseguito la sua corsa per quattro ore dopo la scomparsa dai radar. Il ministro dei trasporti malese, Hishammuddin Hussein, spiegando che la Boeing e la Rolls Royce, costruttrice dei motori dell’aereo, non hanno ricevuto dati dal velivolo dopo il suo ultimo punto di contatto prima della misteriosa sparizione.
Nonostante la smentita, la presenza a bordo di due passeggeri iraniani con passaporti rubati, tra cui quello dell’italiano Luigi Maraldi, fa temere un dirottamento. Intanto però la compagnia indaga anche sull’equipaggio del Boeing e Guido Olimpio sul Corriere della Sera focalizza l’attenzione sul precedente del co-pilota, che nel 2011 portò in cabina due turiste australiane:
“A riguardo del copilota è infatti emerso un particolare non proprio professionale: nel 2011 Fariq Abdul Hamid aveva invitato in cabina due ragazze durante il volo da Phuket a Kuala Lumpur. Un episodio documentato anche da alcune foto mostrate dalla televisione australiana Channel Nine, alla quale una donna sudafricana ha raccontato la sua «gita» in compagnia di un’amica nella sala comandi del 27enne Hamid.
Qui, assieme al copilota, le due avrebbero trascorso oltre un’ora chiacchierando e fumando tranquillamente. La linea aerea malese si è detta «costernata» dall’episodio e ha annunciato che controllerà l’attendibilità delle immagini e del racconto della ragazza”.
Anche le condizioni del jet, che aveva superato i test di controllo di recente, restano nel mirino delle indagini:
“L’altro focus riguarda lo stato del 777. Secondo le fonti ufficiali il jet aveva superato di recente i test di controllo. Qualcuno ha però ricordato un avviso su possibili «crepe» alla carlinga e un incidente subito dal velivolo all’ala destra, rimasta danneggiata durante uno scalo. L’ultimo giallo arriva dal governo cinese, che afferma che uno dei propri satelliti avrebbe individuato in mare i possibili rottami dell’aereo scomparso”.