Aereo Malaysian scompare in mare: 239 a bordo. Trovate scie carburante in mare

Aereo Malaysian scompare in mare. 239 a bordo, anche l'italiano Luigi Maraldi (foto Ansa)
Aereo Malaysian scompare in mare. 239 a bordo, anche l’italiano Luigi Maraldi

ROMA – Un aereo della Malaysian Airlines è scomparso in mare nella notte tra il 7 e l’8 marzo. A bordo del volo, partito da Kuala Lumpur  e diretto a Pechino c’erano 239 persone.

Il volo MH370 – partito 41 minuti dopo la mezzanotte ora locale da Kuala Lumpur – è sparito dai radar dopo circa due ore di tragitto, nello spazio aereo del Vietnam. Sarebbe dovuto arrivare a Pechino alle 6:30 locali.

Gli aerei che stanno cercando tracce del Boeing hanno avvistato due grandi chiazze di combustibile al largo della punta meridionale del Vietnam. Le autorità vietnamite hanno inviato unità navali in zona. Lo ha riferito un alto ufficiale dell’esercito di Hanoi, Vo Van Tuan, all’emittente pubblica Vtv. “Due dei nostri velivoli hanno avvistato due chiazze di carburante lunghe tra i 15 e i 20 chilometri che corrono parallele e distano circa 500 metri l’una dall’altra”, ha reso noto l’ufficiale.

Luigi Maraldi: “Sto bene, non ero sul volo”. Ore di paura anche per un italiano, Luigi Maraldi. L’uomo, 37 anni, risultava nella lista dei passeggeri  del volo Malaysian Airlines MH370, che nella notte ha perso il contatto con la torre di controllo dopo essere partito da Kuala Lumpur in direzione di Pechino. Lo si legge nella lista dei passeggeri pubblicata su Twitter dall’emittente cinese CCTV.

Ma nella mattinata Maraldi ha telefonato a casa: “Sono in Thailandia”.

Gli altri passeggeri. Gli altri passeggeri sono di nazionalità cinese (153 persone), malaysiana (38), indonesiana (12), australiana (7), americana e francese (3). Tra le altre persone a bordo si contano anche cittadini di Nuova Zelanda, Ucraina, Canada, Russia, Taiwan, Olanda e Austria.

L’angoscia dei parenti. “Il tabellone degli arrivi non indicava nessun orario. Ci hanno semplicemente detto: l’aereo non è arrivato”. Così, all’aeroporto di Pechino, una delle persone che aspettava l’arrivo di amici, parenti e conoscenti sull’aereo precipitato.

 

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