IL CAIRO – Un aereo di linea russo con 224 persone a bordo si è schiantato sulla penisola egiziana del Sinai. Era decollato da Sharm el Sheikh ed era carico di turisti che rientravano a casa. Turisti morti. Tutti. Anche 17 bambini. Lo riferisce l’agenzia russa Tass citando Sky News Arabia. A distanza di alcune ore l’Isis ha rivendicato con un comunicato e un video il presunto abbattimento dell’aereo. Ma fonti della sicurezza egiziana smentiscono con forza l’autenticità della rivendicazione e affermano che il velivolo volava a un’altitudine tale da non poter essere abbattuto dai jihadisti, oltre 10mila metri.
Con un comunicato su Twitter, la Provincia dell’Isis in Sinai afferma di aver abbattuto l’aereo e aver ucciso “oltre 220 crociati russi”, a bordo. “Voi russi e i vostri alleati non sarete più sicuri sui cieli dei Paesi musulmani”. Su alcuni siti arabi è stato pubblicato un video, nel quale si afferma di riprendere “il momento della caduta dell’aereo russo”. Il video “è stato chiaramente fabbricato”, sottolinea Il Cairo: “Per abbattere un aereo a quell’altezza i jihadisti dovrebbero avere armi sofisticate che certamente non hanno”.
Poco dopo è arrivata la smentita anche da Mosca. Il ministro dei Trasporti russo Maksim Sokolov bolla come “non attendibile” l’ipotesi terrorista: “Ora – ha detto Sokolov – diversi mass media pubblicano informazioni variegate secondo cui l’aereo sarebbe stato abbattuto da un missile antiaereo lanciato dai terroristi. Questa informazione – ha dichiarato il ministro – non può essere considerata attendibile”.
Ma il sospetto è bastato a far saltare sul piede di guardia due delle maggiori compagnie aeree europee, Lufthansa e Air France-Klm, che hanno detto “stop a voli sul Sinai”. Non volare più sopra la penisola fino a quando non si chiariranno le cause che hanno causato lo schianto del jet russo. La compagnia tedesca ha meno di 10 voli al giorno che sorvolano la zona.
Sempre secondo l’agenzia russa Tass, che cita fonti egiziane, poco prima dello schianto l’aereo aveva lanciato un Sos chiedendo di poter effettuare un atterraggio di emergenza per un guasto all’impianto radio. Non ce n’è stato il tempo: l’aereo è precipitato poco dopo. Stava volando a circa 9mila metri di quota e si è schiantato a 100 chilometri da Al-Arish, nel nord del Sinai.
Si tratta di un Airbus A-321 della compagnia Metrojet (ex Kogalymavia) con a bordo 224 persone tra passeggeri ed equipaggio – in gran parte turisti russi – partito dalla località turistica del Sinai e diretto in Russia. A bordo, sempre secondo le prime informazioni, anche 17 bambini.
All’inizio sul destino dell’aereo era montato un piccolo giallo: i russi lo davano per disperso mentre secondo gli egiziani aveva regolarmente lasciato lo spazio aereo locale. In seguito è purtroppo arrivata la conferma: il volo è precipitato e i militari egiziani avrebbero già individuato i rottami. In un primo momento sembravano pochissime le speranze di trovare persone sopravvissute all’impatto: le prime persone arrivate in prossimità del luogo dell’impatto parlavano infatti di un “aereo completamente distrutto”. Poco dopo, però si sono riaccese delle flebili speranze: “Abbiamo sentito delle voci dall’interno dell’aereo che chiedevano aiuto: speriamo ci siano dei sopravvissuti”, ha detto uno dei soccorritori sul posto. La speranza è durata poco: è bastato avvicinarsi, vedere il relitto spezzato in due per capire che di sopravvissuti non ce n’erano.
Dell’aereo si sarebbero perse le tracce circa 23 minuti dopo il decollo, sopra i cieli della città cipriota di Larnaca. Intanto il giornale inglese Telegraph osserva come l’incidente sia avvenuto in una zona calda. Nei pressi del Sinai, infatti, sono in corso violenti combattimenti tra l’esercito egiziano e i miliziani Isis. Le prime ricostruzioni di russi ed egiziani escludono però la pista terroristica: il pilota ha infatti segnalato un guasto e l’aereo è precipitato poco dopo aver cambiato rotta per dirigersi all’aeroporto più vicino.