ROMA – Le autorità turche hanno abbastanza involontariamente rivelato che l’abbattimento del caccia bombardiere russo è stata una scelta politico/militare e non certo una necessità difensiva. Dalla Turchia arriva infatti la prova dello sconfinamento dell’aereo russo: pezzi del velivolo caduti in territorio turco, con l’aggiunta che avrebbero lievemente ferito alcuni civili. Dunque i caccia turchi abbattendo l’aereo militare russo null’altro avrebbero fatto che difendere i confini, obbligati all’azione dallo sconfinamento.
Però rivelazioni satellitari hanno provato a calcolare di quanto l’aereo russo abbia sconfinato, superato il confine tra Siria e Turchia. Di quanto in rapporto al luogo dove i turchi esibiscono i frammenti di aereo come prova della “colpa” russa. E il risultato è la prova di qualcosa d’altro. E’ la prova della predeterminazione turca a buttare giù un areo russo alla prima occasione. Lo sconfinamento è pari a circa un chilometro. Il che alla velocità di un jet da guerra è pari ad uno spazio temporale di pochi secondi. Meno di quanti ce ne vogliano per inquadrarlo, premere il pulsante, centrarlo con il missile che lo abbatte.
La ricostruzione dei fatti finora disponibile dice quindi che quello turco è stato poco meno di un agguato, si può certo dire che i turchi aspettavano l’occasione per dare ai russi una lezione.
Russi che sembrano aver capito l’antifona e si preparano a suonare la stessa musica. Se Erdogan ha voluto mandare un chiaro messaggio intimidatorio, Putin risponde avvicinando alla Turchia i missili. Sistemi d’arma S-400 sono stati spostati e stanno per essere spostati nella base russa di Hamimin in Siria, vicino Latakia. Nord della Siria, poche decine di chilometri dalla Turchia. Gli S-400 sono in grado di colpire a 250 chilometri un aereo in volo e di fermare un missile nemico a 60 chilometri. Inquadrano simultaneamente 72 obiettivi e ne colpiscono la metà con una sola salva. Inoltre la Russia avvicina alle coste siriane la portaerei incrociatore Moskva dotata degli stessi sistemi anti aerei e anti missile.
Doppia copertura dunque per gli aerei russi in volo, protetti d’ora in poi dal sistema missilistico a terra e da quello sulla nave. Mosca ha esplicitamente detto che “tutto ciò che costituirà un pericolo” per i suoi aerei “sarà attaccato”. Insomma la prossima volta che un aereo turco proverà a sparare contro uno russo sarà bersaglio dei missili di Mosca.